Iscritti del PD di Muravera si autosospendono dal Partito. Ma ciò non basta per salvare l’ospedale
La notizia sull’autosospensione provvisoria di iscritti del PD di Muravera, come segno di dissenso contro le scelte scellerate del proprio partito e di tutti i suoi alleati, che tra soppressione e declassamento degli ospedali nei territori disagiati e la mortificazione dell’assistenza di Base: il piano che mira a una rapida e violenta privatizzare del Sistema Sanitario Pubblico. In un baleno, presto, chi avrà i soldi potrà curarsi e chi non li avrà dovrà morire. Questa prospettiva deve indurre le cittadinanze a resistere nella difesa dei propri ospedali. La chiusura o il ridimensionamento del San Marcellino e di tutti i suoi servizi sarà una catastrofe sanitaria e sociale per il Sarrabus.
In questo scenario, non basta che gli iscritti del Pd di Muravera, anche in buonafede, si autosospendano. Di fronte a scelte così antipopolari del governo Pigliaru & C., l’autosospensione di comuni iscritti potrebbe addirittura essere funzionale alle logiche politiche del partito. Un Pd che non avrebbe solo una faccia cinica e cattiva che taglia i diritti alla salute, ma ha anche una faccia buona, quella degli iscritti che in buonafede si autosospendono, ma che al momento opportuno deve rispondere agli ordini di partito garantendo il consenso elettorale in questi territori.
Gli eletti dal Popolo hanno il compito di rappresentare nelle istituzioni i diritti, gli interessi e le ragioni delle collettività. Ogni Consigliere Regionale, esprime il proprio voto come assunzione individuale di responsabilità. Così come all’interno della Giunta Regionale, ogni assessore deve esprimere liberamente e senza condizionamenti la propria volontà.
Chi ha decretato il declassamento del San Marcellino e degli altri ospedali? Chi e quali partiti si sono opposti? Ci sono i Politici dentro le istituzioni, che per difendere l’ospedale, si sono autosospesi ad esempio dal PD e da tutti gli altri partiti?
I Politici devono rispondere al Popolo che li ha eletti e non alle Segreterie dei propri Partiti.
Il diritto primario alla Sanità Pubblica non permette ad ogni singolo politico e ad ogni singolo partito, di stare opportunisticamente con i piedi in troppe scarpe. Gli eletti democraticamente non possono essere condizionati dai Partiti di appartenenza, che a loro volta sono ricattati dalle Segreterie romane o dal premier di turno, in questo caso Renzi. E’ in questa palude politica che trova radici l’inquietante silenzio dei nostri eletti di fronte alle richieste esplicite e inequivocabili della lettera che il Movimento Salviamo il San Marcellino, ha indirizzato pubblicamente a tutta la classe politica sarda.
Loro tacceranno, ma sul diritto alla Sanità pubblica, previsto dalla Costituzione italiana, dal nostro Statuto Speciale di Autonomia e dal Diritto Internazionale, non dovrebbero essere ammesse incertezze, o si sta con i cittadini o si è contro. La Resistenza popolare e democratica, su un tema così sensibile, che si è già manifestata, deve continuare con le sue ragioni.
Claudia Zuncheddu
Rassegna stampa
Unione Sarda del 7/5/2016
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