Intervento sulla manovra finanziaria 2009
29/04Signor Presidente e signori colleghiHo notato che nel corso degli interventi in aula, in questi giorni i toni da campagna elettorale persistono accesi. Ma ricordo al Centro Destra che ha già vinto le elezioni e che è tempo di fare il salto dalla “propaganda” all’assunzione di reali responsabilità di governo. Noi come opposizione garantiremo il nostro contributo per il raggiungimento dell’obbiettivo per il quale siamo stati tutti eletti: il “Bene della nostra collettività”.Presidente e Signori Colleghi, speravo sicuramente in una Manovra Finanziaria più evoluta, che partisse dalle conquiste importanti ereditate dalla precedente legislatura.Ma la “politica del saccheggio e dello smantellamento del passato ” che è emersa in modo ricorrente negli interventi, elimina ogni possibilità di costruzione di un reale percorso di affrancamento economico, culturale e politico per i sardi.Nel corso del dibattito, mi hanno colpito in modo sfavorevole le dichiarazioni tese solamente a esaltare le ragioni dell’abolizione della cosiddetta “Tassa sul lusso” o meglio della “Tassa per il ripristino ambientale” proposta dalla Giunta precedente: Abolizione giustificata dalla “riduzione del flusso turistico”. Vorrei ricordare che i numeri dei flussi turistici in Sardegna non solo sono contro tendenza rispetto al crollo del turismo in Italia, ma sono addirittura superiori in percentuale ai dati degli anni precedenti.Bene farebbero le istituzioni a vigilare, regolamentare e amministrare in loco i flussi economici legati al turismo. Il sistema ambientale del nostro territorio è fragile, non idoneo e non organizzato a sopportare l’assalto turistico che registra in 30-40 giorni una concentrazione 3-4 volte superiore al numero dei residenti. Inoltre, in qualsiasi parte del mondo le bellezze naturali vengono tutelate anche grazie ad una tassa monetaria sul turismo per poterne usufruire in maniera programmata e regolata. A maggior ragione il nostro territorio che è “un unicum” per le sue peculiarità: parte fondante della nostra identità, deve essere rigorosamente preservato e tutelato. Questa è la nostra reale ricchezza e come tale non può essere dilapidata a favore di “amigus o istrangius d’assalto” secondo una prassi coloniale purtroppo ben collaudata in Sardegna, e per la quale la presunta valorizzazione del territorio passa attraverso ogni tipo di “aggressione urbanistica e ambientale”, senza che mai nessuno paghi i danni per i disastri che ne conseguono. Noi non siamo d’accordo per far si che parti sempre più importanti delle nostre coste diventino una “città lineare senza identità” e popolata per 30 giorni all’anno. Ma il nostro ambiente se abusato e non adeguatamente tutelato, andrà progressivamente a impoverirsi come tutte le nostre risorse.
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