Interrogazione su rischio installazione centrali nucleari e siti di stoccaggio in Sardegna
INTERROGRAZIONE ZUNCHEDDU – URAS – BEN AMARA – SECHI – ZEDDA M. con richiesta di risposta scritta su provvedimenti e iniziative che il Presidente della Regione intende intraprendere per opporsi all’installazione di centrali nucleari e siti di stoccaggio di scorie in Sardegna ( come da Ordine del giorno n. 11 approvato dal Consiglio Regionale in data 23 Settembre 2009)
Premesso che
In data 23 Settembre il Consiglio Regionale ha approvato l’Ordine del Giorno n. 11 sottoscritto da tutte le forze di opposizione e che impegna la Giunta Regionale
1) ad adottare tutti gli atti amministrativi e a proporre al Consiglio regionale tutti gli atti normativi necessari ad impedire la costruzione di centrali elettriche nucleari e la localizzazione di depositi per lo stoccaggio delle scorie provenienti da reattori a fissione nel territorio della Sardegna;
2) ad attivarsi presso il Governo italiano affinché la Sardegna non sia inclusa nella lista, attualmente in fase di preparazione, delle regioni candidate ad ospitare siti nucleari;
3) a negare il prescritto concerto o intesa di cui all’articolo 56 del decreto del Presidente della Repubblica 19 giugno 1979, n. 348 (Norme di attuazione dello Statuto speciale per la Sardegna), per la realizzazione di qualsiasi opera pubblica di interesse statale relativa a centrali nucleari, depositi per le scorie, opere connesse;
4) a verificare la possibilità di dotare tutti i porti e gli aeroporti della Sardegna di portali, vale a dire unità monitor su telaio mobile installate su veicoli, per il rilevamento dell’eventuale presenza di materiali radioattivi nei veicoli e nei passeggeri in transito;
Constatato che
A tutt’oggi contro la legge 99/2009 che delega al Governo la localizzazione e l’installazione di centrali nucleari, di siti di stoccaggio delle scorie e di depositi di combustibili, hanno già presentato formale ricorso ben 12 Regioni Italiane ( Campania, Lazio, Piemonte, Puglia, Emilia Romagna, Toscana, Calabria, Liguria, Marche, Molise, Umbria e Basilicata)
– queste stesse regioni hanno messo in evidenza forti dubbi circa la costituzionalità della suddetta legge, che autorizza il Governo a procedere all’installazione degli impianti anche qualora gli Enti Locali si esprimano con parere contrario a tale provvedimento;
Sottolineato che
– tale legge, non prevedendo intese vincolanti tra Stato e Regione, lede gravemente il principio d’autonomia delle regioni e in generale le autonomie locali, e ignora totalmente la volontà del popolo sardo che in più occasioni ha manifestato la sua opposizione al nucleare, in difesa del proprio territorio e della propria salute;
Preso atto che
– da quanto si apprende dalla stampa nelle ultime settimane il disegno di legge n. 1373 consoliderebbe la volontà del Governo nazionale di “ blindare” ogni decisione riguardante il nucleare attraverso la costruzione degli stessi impianti in aree di demanio militare e quindi ricorrendo al segreto di Stato;
– tale disegno di legge aumenterebbe la già alta percentuale di possibilità che la Sardegna, su cui grava il 66% delle basi militari italiani, si collochi in cima alla lista dei siti da localizzare per l’installazione non solo di centrali nucleari ma anche di siti per lo stoccaggio delle scorie;
Tutto ciò premesso,
si interroga il Presidente della Regione per sapere
1) perché non abbia ritenuto opportuno impugnare la Legge 99/2009 e fare ricorso alla Corte Costituzionale, atto doveroso nei confronti delle Istituzioni (di tutti gli schieramenti politici) e del popolo Sardo, che si sono opposti al provvedimento;
2) quali iniziative intende intraprendere, o se eventualmente ne abbia nel frattempo già intrapreso, per evitare che il Governo nazionale imponga la legge 99/2009 e che applichi quanto previsto nel disegno di legge 1373 ignorando le competenze della Regione e degli Enti Locali in materia di tutela del territorio, dell’ambiente e di autonomia.
Cagliari 02.12.2009
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