– la società Is Arenas Renewables Energies s.r.l. ha presentato alla Capitaneria di Porto di Oristano un’istanza per la concessione demaniale sessantennale per la realizzazione di una centrale eolica off shore composta da 80 torri eoliche, ognuna della quali alta 130 mt (di cui ben 100 mt dal livello del mare) e di 320 MW di potenza massima;
– Il sito prescelto è di ben 21.698.062,00 mq. nel mare territoriale del Sinis (la distanza minima dalla costa, sarebbe, di circa un miglio nautico ) e 450 mq. sul demanio marittimo;
– La zona interessata dal progetto è quella del litorale di Is Arenas, nel tratto di mare compreso fra le rinomate località Su Pallosu e S’Archittu, sito di importanza comunitaria – S.I.C. “Is Arenas” (codice ITB032228) ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, esecutiva con D.P.R. n. 357/1997 e successive modifiche ed integrazioni (elenco regione biogeografica mediterranea approvato con decisione Commissione europea n. 3261 del 19 luglio 2006 in G.U. CE n. L259 del 21 settembre 2006);
– la realizzazione di un progetto simile, oltre qualsiasi ipotesi della pianificazione regionale in materia, andrebbe a impattare in maniera grave su alcune delle spiagge più belle dell’Oristanese, una fascia costiera rinomata in tutto il Mediterraneo per l’altissima valenza estetica e paesaggistica e per il suo notevole pregio naturalistico
– tale progetto minaccia pesantemente la conservazione del patrimonio di biodiversità di cui tali siti dispongono
– la zona interessata subirebbe inoltre pesanti vincoli alla navigazione da diporto ed alla pesca, compromettendo di conseguenza la fruibilità di tale zone sia nel settore turistico che in quello delle attività produttive
– Gli abitanti dei territori interessati, e i Sardi in generale, si sono opposti in massa alla realizzazione di tale progetto manifestando il loro dissenso attraverso i media e sit-in di protesta che hanno richiamato migliaia di persone da tutta l’Isola
– La situazione di impotenza vissuta dalle popolazioni rivierasche, private di qualsiasi voce in capitolo dai regolamenti demaniali, per l’ennesima volta pone in evidenza i limiti della autonomia del popolo Sardo: qualsiasi azione di difesa della costa, può essere vanificata in qualsiasi momento da un’autorizzazione ministeriale.
– la realizzazione di una centrale eolica off shore su un ambito marino così vasto (quasi 22 mila ettari) comporterebbe necessariamente l’interdizione di qualsiasi pubblico uso del mare, la pesca, la navigazione da diporto per lungo tempo con pesantissimi effetti negativi per la collettività;
– l’energia attualmente prodotta nel territorio regionale supera di gran lunga il fabbisogno della Sardegna contenuto nel PEARS (modificato con deliberazione Giunta regionale n. 66/24 del 27 novembre 2008);
– in ogni caso, la realizzazione di centrali eoliche in aree marine è assoggettata al preventivo e vincolante (art. 29 del decreto legislativo n. 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni, legge n. 99/2009) procedimento di valutazione di impatto ambientale (art. 20 decreto legislativo n. 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni, allegato II, punto 7 bis).
– l’impianto eolico sembrerebbe dettato più da esigenze speculative (es. rilascio dei c.d. “ certificati verdi”) che da effettive necessità energetiche.
Tutto ciò premesso, la sottoscritta interroga il Presidente della Giunta e gli Assessori competenti per sapere se
• Se sia stato svolto il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, necessario e vincolante per legge
• Se tale progetto sia stato ideato tenendo conto o meno del fabbisogno energetico sardo
• Se si stia pianificando un adeguato sostegno, tecnico e finanziario, a beneficio delle comunità intenzionate a realizzare impianti eolici e solari per il soddisfacimento del proprio fabbisogno energetico
• Quale tipo di provvedimenti concreti gli Assessori competenti abbiano già adottato contro la realizzazione di tale progetto, al quale lo stesso Presidente della Regione e l’Assessore all’Ambiente si sono dichiarati contrari ( sulla stessa stampa del 05 Ottobre 2009)
Cagliari, 06/10/09
Claudia Zuncheddu
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