Insediamento
Primo Comitato Nazionale Federale ROSSOMORI
Relazione della Presidente
Dall’Assemblea Costituente ad oggi sono passati 15 giorni. Dopo il momento di festa, di fondazione e di lotta del 06 marzo, l’incontro di oggi, in occasione dell’ insediamento del primo Comitato Nazionale Federale dei Rossomori, ci impone una serie di riflessioni urgenti sulla situazione sociale e politica che si è venuta a creare in Sardegna in questi ultimi mesi, e per certi versi in queste ultime settimane.
Rossomori, nonostante la sua ricca eredità politica, a distanza di un anno dal suo concepimento, compie i primi passi e necessita della vigilanza e del contributo di tutti affinché le sue possibili “cadute fisiologiche” non si trasformino in drammi. Dobbiamo essere consapevoli che Rossomori incontrerà certamente molti ostacoli e manifesterà momenti di debolezza, per cui saremo tutti chiamati di volta in volta ad assunzione di responsabilità con la volontà di garantire con tutta la nostra forza, “stabilità” e “certezza nella direzione” politica.
E’ con questo spirito costruttivo che in questa fase ritengo prioritario porre alcuni problemi di metodo a partire dalla costruzione democratica di regole e di ruoli condivisi, non solo scritti ma riconosciuti, praticati e rispettati.
La democrazia partecipata è condivisione e coinvolgimento anche nella scelta di organismi dirigenti seppur provvisori.
Questo modello di democrazia non può prescindere da un’analisi approfondita e urgente sulla “questione delle diversità di genere” e delle varie sensibilità: donne, giovani, movimenti politici legati alle differenze e ai bisogni specifici dei territori o di categorie sociali e produttive.
Il “metodo” deve essere sostanza e prassi politica condivisa, deve essere momento di coesione e di forza di tutto il movimento. Per dirla in breve, un nuovo modo reale di condividere le scelte politiche democraticamente affrontate a partire dai circoli, dai territori e dalla sintesi nazionale del nostro pensiero politico.
Questo metodo difficile ma indispensabile, rappresenta oggi nello scenario nazionale sardo una novità e una speranza.
Con la stessa forza e determinazione, dobbiamo affrontare i temi relativi all’”etica della politica”, della trasparenza delle scelte di ogni ordine e grado, della rottura dei privilegi personali a favore del “bene comune”, tanto trascurato e messo in secondo piano (po no nai scaresciu specialmente nelle istituzioni) anche da quelle forze progressiste e nazionalitarie che per storia e per vocazione dovrebbero essere più sensibili ai bisogni e alle esigenze di partecipazione dei sardi.
Sulla “questione morale”, oggi più che mai, siamo chiamati ad esprimerci in termini chiari, anche alla luce dei rapporti di confronto politico con le forze progressiste, in previsione delle imminenti elezioni comunali e provinciali nel nostro territorio.
Non possiamo legittimare l’”illegalità istituzionalizzata” del governo italiano di Destra, neppure con l’ombra di un dubbio sulla nostra moralità.
Siamo di fronte a un sistema politico italiano che con Berlusconi e il suo governo di destra ha stravolto e modificato nella sostanza le regole e le leggi di un confronto democratico a colpi di decreti legge ad personam.
Con ciò ha trasformato la democrazia parlamentare in un sistema autoritario molto simile a quel preludio che portò all’insediamento del fascismo e alla dittatura del suo ventennio, garantendo in questo modo privilegi a pochi e privando dei diritti sia democratici che di sussistenza la stragrande maggioranza della popolazione italiana e sarda.
Di fronte a questo scenario, chi eus giai connottu, po malasorti, ribadiamo oggi il nostro essere gli eredi legittimi della tradizione sardista, lussiana e antifascista.
Onorata della funzione di Presidente di Rossomori, provvisoriamente per alcuni mesi, auguro a tutti i compagni di lotta Rossomori bonu traballu po su populu nostu e che il coraggio e il buon senso non ci abbandoni mai.
Ghilarza 20/03/2010
Claudia Zuncheddu
Presidente Rossomori
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