Ingresso Sant’Eliae “porta turistica” di Cagliari 5993 metri quadri di EcoCentro
Le preoccupazioni dei cittadini dei quartieri individuati per l’installazione degli ecocentri e la vocazione dei luoghi, da Via San Paolo a Sant’Elia, non hanno avuto alcun peso sulle decisioni dell’Aula comunale di Cagliari.
Tra incoerenze e violazioni gli ecocentri previsti per Sant’Elia e Via San Paolo vengono votati a maggioranza. La localizzazione di questi siti, seppur indispensabili, richiede uno studio attento ancor più quando come in quello destinato a Sant’Elia, di “tipologia B”, possono essere conferiti rifiuti differenziati provenienti da tutta la città, compresi quelli pericolosi: solventi, acidi, prodotti fotochimici, rifiuti contaminati da mercurio, olii esausti, pesticidi, farmaci scaduti. Infatti per i rischi ambientali il centro di tipologia B è regolato dal Codice dell’Ambiente e non può essere situato a ridosso dei centri abitati.
Sant’Elia è il quartiere più popolato della città e non può sacrificare sull’altare di nessun ecocentro i suoi 6000 metri quadri di verde pubblico a ridosso dell’edificio delle Mercedarie, di un Istituto per anziani, di una scuola elementare e dei suoi orti urbani curati dai bambini, nonché sul crocevia da cui si snodano i più importanti percorsi turistico-naturalistici di Cagliari, dal Colle di Sant’Elia, a Calamosca, al Poetto, alle Saline, al Parco di Molentargius: la porta turistica della città e di un quartiere che in termini di sofferenza e di discriminazione ha già dato e per la sua vocazione turistico-naturalistica/storica e archeologica attende di essere valorizzata.
Sant’Elia come San Bartolomeo, costruiti su terreni paludosi colmati con materiali di riporto, con i vistosi cedimenti di pavimenti stradali e dei palazzi da Piazza Falchi a Via Prunas indicano l’inadeguatezza del terreno a sopportare il colossale ecocentro e il peso del traffico di auto e di mezzi pesanti provenienti da tutta la città, oltre alle attività nel Centro stesso.
L’inquinamento dell’aria e acustico, del suolo e del sottosuolo, per sversamenti anche accidentali di sostanze tossiche, deve far desistere i nostri amministratori. Nessuna impermeabilizzazione per l’instabilità del terreno può garantire la sicurezza del sottosuolo e delle falde idriche.
La salute ambientale e dei residenti di Sant’Elia come già denunciato da Medici che operano nel quartiere, è ad alto rischio per la sua costante esposizione all’inquinamento prodotto dalla Saras e dall’inceneritore del Cacip. Il quartiere di Sant’Elia e la porta turistica della città di Cagliari meritano un altro biglietto da visita.
Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera
Martedi 08 settembre – Seduta del Consiglio Comunale di Cagliari – Ordine del giorno: dibattito sugli Ecocentri.
Per dovere di cronaca, avendo assistito al dibattito e alle votazioni, pubblico l’esito del voto:
33 consiglieri presenti
22 votano SI
10 astensioni
1 voto contrario (Paolo Casu).
Commenti