Incontro di Indipendentisti a Bauladu – organizzato da Progres
Cari Indipendentisti
in occasione di questo evento a cui purtroppo siamo impossibilitati a partecipare, colgo l’occasione per portare a nome di Sardigna Libera e mio personale, un saluto ed una esortazione a tutti gli indipendentisti di buona volontà, a promuovere il dialogo all’interno del nostro mondo e tra noi e i nostri territori.
Sa Mesa Natzionale è una nuova opportunità per mettere insieme le forze che lottano per l’autodeterminazione e l’indipendenza della Natzione sarda. Sa Mesa dev’essere un luogo di confronto e di dibattito dove, oggi, nessuno deve rinunciare alla propria storia e alle proprie peculiarità. Dev’essere uno spazio politico aperto, condiviso ed egualitario dove non devono esserci né primi né secondi. Un luogo politico che necessariamente si confronta e collabora con altre identità esterne.
Le criticità nei nostri territori, l’attuale processo di colonizzazione e di annientamento del nostro Popolo, portato avanti dalla globalizzazione mondiale e dalle multinazionali finanziarie, dove lo stesso Stato italiano è subalterno ed utile servo, CI CHIEDONO di partecipare attivamente alle lotte e alla ribellione che il Popolo sardo in maniera autonoma sta già portando avanti.
Questo processo politico autonomo di ribellione è molto più avanti di ciò che noi possiamo pensare.
Da qui la necessità di uscire dai nostri tancati che ci impediscono una visione obiettiva della realtà con il rischio di isolarci e metterci fuori dalla storia.
Abbiamo necessità di promuovere il dibattito sulle emergenze del Popolo sardo privilegiando sempre ciò che ci unisce. In quest’ottica le diversità sono una ricchezza per tutti.
In questo momento politico, riteniamo che sia necessario un confronto franco e autonomo, all’interno del nostro mondo, sulla questione della Riforma della Costituzione italiana, promossa attualmente dal governo Renzi. E’ vero che non è la nostra Costituzione, ma è anche vero che è quella che da oltre 60 anni condiziona e determina la nostra vita in tutti i suoi aspetti.
Noi riteniamo che la vittoria del SI in Sardegna determinerà un ulteriore arretramento dei rapporti con Roma e una maggiore sudditanza ed asservimento di tutta la classe politica sarda, anche nel caso in cui, nel resto del territorio italiano dovesse vincere il NO. Se dovesse vincere il SI, incomincerà inesorabilmente il declino e la fine di qualsiasi forma di autonomia nel nome di uno Stato più centralista e refrattario a qualsiasi forma di federalismo, figuriamoci di indipendenza!
Il “NO indipendentista” di Sardigna Libera a questa controriforma, mira a far sì che il nostro percorso democratico verso l’autodeterminazione e l’Indipendenza, già difficile e pieno di ostacoli, non possa diventare ancora più arduo, se non impossibile.
Auguro a tutti i patrioti un sereno e proficuo confronto.
A si biri.
Claudia Zuncheddu – SardignaLibera
Unione sarda 14-11-2016
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