Che “Forestas” la nuova Agenzia Regionale che soppianta l’Ente (pubblico) Foreste, sarebbe stato un pasticcio, lo scrivevo pubblicamente a Pigliaru il 25 luglio del 2015. Ma la mia esortazione a riflettere a ben poco è servita. Hanno prevalso altre dinamiche e altri interessi.
Con la scusa di “modernizzare e attualizzare”, in sintonia con i tempi e gli umori renziani, sotto un governo cosiddetto di Centro Sinistra e Sovranista, a colpi di Legge, viene soppiantato un Ente pubblico per privilegiare la nascita di una ennesima Agenzia Regionale: Forestas.
Un nome sardo per un progetto politico che si ispira a vecchie logiche di potere, di cui la Sardegna ha solo bisogno di liberarsi.
Così scrivevo al Presidente Pigliaru il 25 luglio 2015
Lettera al Presidente Pigliaru – Dietro l’Agenzia Forestas aleggia lo spettro liberista delle dismissioni e della speculazione
Egregio Presidente
La soppressione dell’Ente Foreste della Sardegna e la sua sostituzione con un nuovo soggetto giuridico, l’Agenzia Forestas, è una scelta che preoccupa noi sardi, come è stato già denunciato dai sindacati.
Presidente, la privatizzazione di un Ente pubblico non garantisce la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio forestale-ambientale e delle attività tradizionali ad esso connesse. L’affidamento della neo-Agenzia ad un amministratore unico, come prassi nelle aziende private, attribuisce a questa figura ampi poteri sia sulle scelte occupazionali, con la libertà di attribuire lavori in house e/o esternalizzazioni, che nelle possibili cessioni di aree di pregio su cui la speculazione privata punta gli occhi non da oggi.
Forse per Lei Presidente e per la Sua Giunta, con non celate simpatie liberiste, la valorizzazione del patrimonio ambientale sardo è garantita dagli speculatori e la soluzione del dramma occupazionale dalle esternalizzazioni.
Sulla filosofia che anima la Giunta di centro sinistra e sovranista, in materia occupazionale, lascia pochi dubbi la disapplicazione della LR 31/1998, la Legge che ha contribuito a incrementare i livelli occupativi per la salvaguardia dell’ambiente boschivo (vedi le stabilizzazioni per 300 operai nel biennio 2015/2016).
L’Ente Pubblico va adeguato e migliorato alle nuove esigenze ma non di fatto soppresso. In tutti i comuni dell’Isola gli operai dell’Ente Foreste sono in progressiva riduzione, con pesanti ricadute sull’economia delle famiglie e degli enti locali, mentre avanza lo spopolamento soprattutto nelle zone interne con la desertificazione e l’abbandono dei territori.
E’ compito della Politica gestire in modo virtuoso il bene pubblico, non a colpi di privatizzazione ma incentivando i controlli e la prevenzione rispetto anche agli incendi e alla speculazione sulle foreste. Questa è fonte di occupazione, caro Pigliaru.
Il disegno di legge per la Riforma del Piano Forestale Regionale risponde a logiche estranee alla nostra Isola. Dietro l’Agenzia Forestas aleggia lo spettro liberista delle dismissioni e della speculazione che in Italia ha arricchito solo certi privati.
Il Consiglio della Regione Autonoma della Sardegna, deve vigilare e porre fine a un lungo elenco di Leggi, come questa, varate dalla Politica sarda per condannare e opprimere i sardi.
Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera
rassegna stampa
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