Il meeting del G7 Trasporti in Sardegna 21 e 22 giugno
Cagliari ospiterà il meeting del G7 Trasporti, i 7 potenti che decideranno da soli le sorti di tutta la popolazione mondiale su questi temi.
Dalla nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: Come riscoprire il valore sociale delle infrastrutture… argomenti legati al valore sociale delle infrastrutture per la mobilità: accessibilità, equità, coesione sociale e sostenibilità. Tutti temi nobili che verranno interpretati in funzione degli interessi delle Multinazionali della globalizzazione che gestiscono questo settore e non dei bisogni della maggioranza dei cittadini che vivono e operano nelle diverse parti del mondo.
Ancora una volta prevarranno gli interessi e gli affari dei potenti a scapito delle esigenze delle singole Regioni del pianeta e di una reale sostenibilità ambientale e sociale. Ancora una volta saranno loro a programmare il futuro per tutti.
Non è la prima volta che la Sardegna viene scelta come sede di incontro dei potenti dei vari G. L’esperienza del G8 a La Maddalena ci ha dimostrato come enormi risorse pubbliche siano finite nelle tasche di cricche protette e conniventi con potentati politici. Regalare a multinazionali private la gestione di strutture ed infrastrutture, fra l’altro mai decollate è stato un danno. Nei territori hanno lasciato solo incompiute, degrado e numerosi piccoli imprenditori indebitati dietro la promessa del G8 come volano per l’economia maddalenina. Di queste politiche smaccatamente coloniali, volute dal governo italiano e dalla Regione Sardegna, i sardi ne stanno ancora pagando i danni.
Il G7 Trasporti in Sardegna è un paradosso. Mai quanto oggi noi sardi siamo stati isolati dalle dinamiche e dai flussi di persone e merci nel mondo e nel Mediterraneo. Ai sardi è preclusa anche la mobilità interna, con una rete stradale, ferroviaria e da collegamenti con le isole minori ancora ottocentesca. L’esclusione dall’accesso alla viabilità, ai servizi e alle infrastrutture di decine di piccoli e medi comuni ha contribuito allo spopolamento e all’impoverimento delle collettività.
Ma di quale “valore sociale… di accessibilità, equità, coesione sociale e sostenibilità” si vuole parlare?
La Regione Sardegna in questi 70 anni di Autonomia, con le sue politiche di sudditanza ha impedito che si creasse qualsiasi iniziativa via mare, via terra, via aerea, che si dotasse di una flotta sarda pubblico-privata in modo da gestire noi questo settore rompendo i monopoli che ci hanno imposto. Le ultime vicende sull’acquisizione della flotta ex-Tirrenia, da parte dei potenti del Mediterraneo, e il suo autoescludersi sono il frutto di queste politiche che continuano a tagliare collegamenti indispensabili. I monopoli sulle tratte hanno imposto i costi ricattando e strozzando il tanto decantato sviluppo turistico e negando a noi residenti ogni forma di mobilità aerea e navale.
L’ospitalità del G7 Trasporti a Cagliari, significherà inoltre per i residenti in Castello, Marina, Villanova e zona porto, l’impossibilità ad uscire ed entrare liberamente nelle proprie abitazioni e per le attività produttive, di queste zone, di fatto la chiusura per quattro giorni.
Claudia Zuncheddu
Rassegna Stampa
Cagliari Pad: Il G7 Trasporti in Sardegna è un paradosso. Mai quanto oggi i sardi sono isolati
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