I Sardi tornino a decidere liberamente del proprio futuro
Comunicato Stampa
Già un anno fa, nel Luglio 2009, quando il Presidente Cappellacci in una telefonata con un amico “de sa cricca” disse che “il problema della Sardegna erano i sardi”, noi Rossomori dicemmo che affidare le sorti della Sardegna a Cappellacci era come “affidare il pollaio alle volpi” e chiedemmo le sue scuse pubbliche.
Nel marzo 2010, in una lettera aperta al presidente Cappellacci e nei dibattiti in aula consiliare, denunciammo l’arroganza con cui il Presidente portava avanti la politica di liquidazione e svendita dei beni pubblici, vedi l’eolico e le energie alternative, e le sue connivenze politiche con settori della “finanza chiacchierata e collusa con interessi criminali e mafiosi sbarcati in Sardegna”, chiedendone in quella occasione le sue dimissioni e quelle dei vertici regionali coinvolti nell’affaire.
Oggi, di fronte allo scenario istituzionalmente inquietante della cosiddetta P3, noi Rossomori non possiamo che sostenere con piacere e con coerenza la proposta di mozione di sfiducia nei confronti del Presidente Cappellacci che suggella un fallimento politico, economico e morale, suo e di tutto il centro-destra italiano e delle “truppe coloniali” che lo supportano.
I Sardi tornino a decidere liberamente del proprio futuro.
Cagliari, 20 luglio 2010
Claudia Zuncheddu
Consigliera Regionale Rossomori
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