I malati di Sclerosi Multipla destinati allo sbando
La malattia discrimina ancor più quando i servizi sociali e sanitari vengono negati.
L’incidenza della Sclerosi multipla in Sardegna, la più alta in Europa, è in continua crescita mentre si riducono i servizi sanitari pubblici di competenza, a partire dal personale specialistico.
Attualmente sono 5000 i casi di Sclerosi Multipla seguiti all’ospedale Binaghi di Cagliari. Numeri esorbitanti che gravano su quattro medici, destinati a ridursi a tre, con l’imminente pensionamento di una neurologa e con la mancata sostituzione di un medico deceduto da tempo.
Su ogni medico grava l’assistenza di 1660 pazienti, contro i 250 secondo gli standard. Un sovraccarico insostenibile per i medici già al collasso e un dramma per i malati destinati all’abbandono.
In questi anni, con i tagli al Sociale, che hanno preceduto quelli alla Sanità, questi malati sono costretti a pesanti disagi per mancanza persino degli ausili da cui dipende la loro vita quotidiana. Con lo smembramento del Binaghi, hanno perso anche i riferimenti terapeutici storici. Per alcune prestazioni devono rivolgersi al Businco e per altre al Binaghi. Percorsi sempre più tortuosi per chi è destinato, molto spesso, a perdere progressivamente la propria autonomia.
In Sardegna i numeri sono destinati a crescere e bisogna affrontare le criticità in tempi rapidi.
E’ compito della Politica ricompattare il Servizio in un unico ospedale, potenziare l’organico e garantire a migliaia di sardi malati di sclerosi multipla l’assistenza sanitaria e sociale.
Solo con queste misure si più rallentare l’aggravamento di questa grave malattia cronica progressiva.
Claudia Zuncheddu – Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica
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