I FATTI DI SASSARI. Anche la Marcia su Roma per certi era una goliardata
I saluti fascisti in una pubblica piazza di Sassari, per il funerale in stile di un noto fascista della città, ci devono far riflettere.
Questa non è solo l’ostentazione in un luogo pubblico dell’apologia del fascismo, ma è il frutto avvelenato di 20 anni di cultura berlusconiana, del renzismo e di una sinistra revisionista e trasformista.
E’ anche il frutto di un razzismo amplificato dalle campagne di Salvini sull’ odio razziale per i diversi e per i migranti.
Alcuni benpensanti giudicano i fatti di Sassari, una ragazzata del folklorismo di Casa Pound e dintorni, mentre Fontana, il ministro leghista della Famiglia chiede a gran voce la depenalizzazione dell’apologia del fascismo.
L’Italia, comunque la si giudichi, è una repubblica che nasce dalla resistenza al nazifascismo e l’antifascismo è una parte fondante della sua Costituzione. Per ottenere la libertà sono morte migliaia di persone, italiane e sarde. Durante il ventennio mussoliniano la feroce dittatura ha ucciso e perseguitato chi non la pensava allo stesso modo, i dissidenti, i diversi e chi si opponeva in nome della libertà.
Sardigna Libera fa propri i valori dell’antifascismo, del sardismo della prima ora, delle camice grigie di Lussu, della militanza con i repubblicani antifascisti nella guerra civile spagnola, di figure come Giuseppe Zuddas, di Dino Giacobbe e tanti altri illustri sardi che sono morti nella resistenza al fascismo, al franchismo e al nazismo.
Il Partito Sardo d’Azione è da tempo un “contenitore vuoto” da occupare di volta in volta, ha rinnegato le sue origini e la sua storia, ed oggi è un “fedele ed interessato” alleato della Lega di Salvini, che raccoglie tra le sue fila la peggior destra xenofoba e razzista.
Sardigna Libera auspica che la Magistratura indaghi e persegua chi manifesta l’apologia del fascismo. Comunque sia il suo giudizio, ritiene il fascismo bandito e condannato dalla storia. Sardigna Libera invita tutti i sardi liberi a vigilare concretamente per evitare che gli squallidi fatti di Sassari si ripetano.
La Marcia su Roma, a quei tempi, fu definita da una parte della società una “goliardata”. Ci sono voluti 22 anni di dittatura, una guerra e la Resistenza con migliaia di morti per riconquistare la libertà per tutti.
Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera
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