Galsi…e come nelle favole… perdono il Pelo ma non il Vizio
Comunicato Stampa
Sul metanodotto Galsi e sui modelli di sviluppo economico importati nella nostra isola, la Regione Autonoma della Sardegna, la stragrande maggioranza della classe politica sarda e del mondo sindacale, come nelle favole…“perdono il pelo ma non il vizio… “.
Con sorpresa , apprendo che Sardigna Natzione e la CSS (Confederazione Sindacale Sarda) avrebbero intenzione di indire un referendum via sms, sul progetto del metanodotto Galsi in Sardegna.
Anche se l’iniziativa via sms, non ha nessun valore legale, conoscendo la serietà e l’impegno per la Sardegna delle due organizzazioni politiche, mi sarei aspettata che innanzitutto entrassero in merito a tutti i c.d. “costi – benefici” che questo metanodotto comporterebbe per i sardi.
Per meglio dire, mi sarei aspettata che entrassero in merito a tutti i “disastri ambientali ed economici” che questa ennesima “servitù di passaggio”, per stessa definizione nel progetto Galsi, porterebbe inevitabilmente ai sardi, costretti ancora una volta a subire un modello di sviluppo importato e a pagare con i propri soldi i progetti e la costruzione delle reti secondarie (che a tutt’oggi non sono previste), e le fatture dei “costi di costruzione dell’opera” già accaparrate da cooperative italiane, di vari colori politici, e con la totale esclusione delle imprese sarde, destinate come al solito forse alla manovalanza.
In un momento in cui la Sardegna produce più energia rispetto al fabbisogno, non si tiene conto delle energie alternative come l'”eolico e il solare per tutti”, che per creare ricchezza nel territorio devono essere gestite dalle collettività locali e non dalle Multinazionali della globalizzazione dell’energia.
Il Galsi, come il Ponte di Messina e tutte le “grandi opere inutili” è l’escamotage, per dirottare i finanziamenti pubblici a favore dei “soliti noti”.
Tutto ciò sta avvenendo nella totale latitanza della Regione Autonoma della Sardegna, con la complicità delle forze politiche, che cinicamente non informa le collettività sarde e come fece 40 anni fa per il Petrolchimico. Ancora una volta la RAS apre le porte dell’isola alla speculazione delle Multinazionali, vende la nostra ricchezza, distrugge la risorsa ambiente, crea malattie e povertà nelle collettività, in cambio di una manciata di “mangime” per sé, come sua tradizione.
Claudia Zuncheddu
Consigliera regionale Indipendentistas
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