Fine del Ramadan anche da noi
Cagliari: dalle parole ai fatti
Moschee e luoghi di culto per tutte le Comunità religiose e culturali presenti in città.
I popoli migrano e con essi viaggiano le loro culture e le loro religioni. Le diversità nel senso più ampio sono sempre ricchezza e dalla loro convivenza fatta di scambi e di confronti si rafforzano le identità.
E’ con spirito laico che nella nostra terra deve essere garantito a tutti il luogo dove esercitare il proprio culto religioso.
Così come in tutto il mondo per la fine del Ramadan, anche a Cagliari, alla Fiera, si è svolta una festa di ringraziamento organizzata dalla Comunità Musulmana che coinvolgendo anche cittadini di fede religiosa diversa, ha dimostrato la propria maturità e voglia di partecipazione.
Cagliari è una città multietnica dove convivono pacificamente diverse culture e diverse religioni che contribuiscono ad arricchire e a conservare la nostra cultura sarda.
La sottoscritta, nella precedente consiliatura comunale di Cagliari, presentò una mozione per la concessione di spazi comunali inutilizzati, comprese chiese sconsacrate e in stato di abbandono, alla comunità di fede cristiano-ortodossa presente in città e che ne fece richiesta in varie occasioni.
Purtroppo le ragioni della “Curia cagliaritana” prevalsero sulla “laicità delle istituzioni consiliari” e fu lettera morta non solo per gli ortodossi ma anche per i musulmani e tutti gli altri. Viste le dichiarazioni fatte da alcuni assessori in questa festa, mi auguro che si passi celermente dalle parole ai fatti e che le differenti comunità religiose, abbiano finalmente i loro luoghi di culto in una città laica, lungimirante e internazionale. Sicuramente il sindaco Zedda saprà passare dalle parole ai fatti.
Claudia Zuncheddu
Consigliera regionale Indipendentistas
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