Fermiamo i ”giochi di guerra” in Sardegna!
Consiglio Regionale della Sardegna
XIV Legislatura
Interrogazione Zuncheddu con richiesta di risposta scritta sul rispetto delle direttive del Parlamento Italiano e del Principio di precauzione previsto dal Diritto Internazionale in merito alle attività belliche presso i poligoni militari in Sardegna e sull’iniqua distribuzione di servitù militari nel territorio sardo
Premesso che:
– abbiamo preso atto dell’Ordinanza numero 12/2012 per lo svolgimento di “Esercitazione a fuoco”, n. di protocollo 0006740 Cod. Id. LISM – SM Ind. cI.8.3.1.2/6 del 28 marzo 2012, proveniente dal Comando Militare Autonomo della Sardegna – Ufficio Logistico, Infrastrutture e Servitù Militari, via Torino D. 2l – 09124 Cagliari, avente come oggetto “Provvedimenti di cui al D.lgs. 15 mar. 2010, n. 66, Titolo VI – Capo I, art. n. 332 del “Codice dell’Ordinamento Militare” – per la tutela della pubblica incolumità nel corso di esercitazioni militari;
– tale Ordinanza è indirizzata ai seguenti destinatari:
– PRESIDENTE DELLA GIUNTA DELLA REGIONE SARDEGNA, Viale Trento, 69
– PRESIDENTE DEL COMITATO MISTO PARITETICO DELLA REGIONE SARDEGNA PRESSO MARISARDEGNA Viale Colombo
– COMITATO MISTO PARITETICO PRESSO LA REGIONE SARDEGNA, Viale Trento, 69
– COMANDO MILITARE MARITTIMO AUTONOMO IN SARDEGNA, Viale Colombo
– COMANDO SQUADRA AEREA, Via di Centocelle, 301
– PREFETTURA DI CAGLIARI, Piazza Palazzo, 2
– PREFETTURA DI NUORO , Via Deffenu, 60
– QUESTURA DI NUORO, Viale Europa, l
– REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA, ASSESSORATO DELLA DIFESA DELL’AMBIENTE – Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale (CFV A) Via Biasi, 7
– SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI PERDASDEFOGU, Piazza Europa
– SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI ESCALAPLANO, Via Savoia
– SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI ARMUNGIA, Via Funtanedda, 3
– SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI BALLAO, Via Cagliari, 2
– SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI VILLAGRANDE STRISAILI , Via Roma, l
– SINDACO DEL COMUNE DI JERZU, Via Vittorio Emanuele, 160
– SINDACO DEL COMUNE DI ARZANA, Piazza Roma
– SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI TERTENIA, via Roma, 113
– SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI VILLAPUTZU, Piazza Marconi, l
– SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI ULASSAI, Via Garibaldi, 41
– COMANDO AERONAUTICA MILITARE – CENTRO SPERIMENTALE DI VOLO POLIGONO. INTERFORZE DEL SALTO DI QUIRRA, Via Colombo, 33;
– Il documento in oggetto annuncia la necessità prospettata dal poligono sperimentale interforze del Salto di Quirra di “svolgere esercitazioni di tiro con armi, lanci di razzi e missili, artiglierie nei giorni 1-4-5-6-7-8-11-12-13-14-15-18-19-20 GIUGNO 2012”;
– A causa dell’estensione e della durata del “servizio di sicurezza” da attuarsi al riguardo e in base al D.lgs. 15 mar. 2010, n. 66 – Codice dell’Ordinamento Militare – art. 332, al f.n. 2/500204/3.9/12/10-3-80-1, in data 18 gennaio 2012, del Ministro della Difesa, per motivi di pubblica incolumità è stato disposto “lo sgombero di persone (non interessate all’esercitazione) ed animali, dalle ore 07:00 alle ore 01:00 dell’area delimitata dai seguenti allineamenti”:
1) a NORD M. Sarciddu, Serra is Arangius, M. Illixiri Durci, M. Cobingius
2) a EST M. Cobingius, Cuccuru Luggeras, Bruncu Spaulatzus , Pianedda Mummusa
3) a SUD Pianedda Mummusa, Muflone Langius, Bruncu e Niada
4) a OVEST Bruncu e Niada, M. Sarciddu.
Considerato che:
– da 50 anni alla Sardegna è stata imposto lo status infelice di “bersaglio militare” visto che ben 24mila ettari del territorio sardo è interessato dalla presenza di servitù militari, presenza che risulta ancora più ingombrante e iniqua alla luce del fatto che tale servitù, nel resto del territorio italiano, impegna nel complesso solo 16mila ettari, il che significa 8 mila ettari in meno della sola Sardegna;
– Inoltre, se si considerano complessivamente servitù militari ed aree demaniali connesse, in Sardegna le aree territoriali impegnate sono ben 35 mila gli ettari: con questo triste primato l’isola detiene quindi ben l’80 per cento del territorio italiano riservato a questi scopi;
– In aggiunta, durante le esercitazioni, viene interdetto alla navigazione, alla pesca ed alla sosta uno specchio di mare di oltre 20 mila chilometri quadrati intorno all’isola, poco meno della sua superficie totale;
Preso atto che
– le ben note indagini sul caso dell’inquinamento ambientale nelle aree prossime al Poligono Interforze del Salto di Quirra condotte dal Procuratore di Lanuei, dott. Domenico Fiordalisi, hanno portato a venti indagati a vario titolo fra militari del Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze di Quirra, medici, docenti universitari, amministratori locali, sui quali gravano pesanti ipotesi di reato quali omissione dolosa aggravata di cautele contro infortuni e disastri, falso ideologico aggravato in atto pubblico, ostacolo aggravato alla difesa di un disastro, omissione di atti d’ufficio dovuti per ragioni di sanità e igiene, ostacolo aggravato alla difesa da un disastro e favoreggiamento aggravato;
– sono ormai numerose le richieste ed iniziative istituzionali, e non solo, per una rapida riduzione dei territori occupati da servitù militari ed una pronta bonifica degli stessi, soprattutto alla luce del fatto che la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente deve essere il principale obiettivo perseguito da parte delle Istituzioni competenti e che queste sono chiamate a rispondere in prima persona di negligenza e disastro per mancata tutela dell’ambiente;
– direttive parlamentari emanate il 23/2/2011 impongono al governo italiano l’equa distribuzione su tutto il territorio dei gravami militari, che sino ad oggi, sono scaricati in misura abnorme sulla Sardegna, e il rispetto della direttiva di chiudere i poligoni “ove emergessero oggettive situazioni di rischio” o “qualora risultasse un collegamento con l’alta incidenza dei tumori registrata”;
Si chiede al Presidente della Giunta e agli Assessorati competenti
1) se abbiano intrapreso provvedimenti, ed eventualmente quali, per fare in modo che il governo italiano imponga la sospensione immediata della suddetta attività bellica non solo in base al Principio di Precauzione (previsto dal Diritto Internazionale), ma anche in osservanza degli atti parlamentari d’indirizzo per l’Esecutivo, datati 23/2/2011, che hanno impartito la direttiva di chiudere i poligoni “ove emergessero oggettive situazioni di rischio” o “qualora risultasse un collegamento con l’alta incidenza dei tumori registrata”;
2) se intendano aprire un immediato confronto col governo italiano per imporre il rispetto delle suddette direttive, al fine di garantire l’equa distribuzione dei siti militari su tutto il territorio italiano come stabilito;
3) quali siano le misure adottare per tutelare la popolazione in prossimità delle sedi di esercitazione;
4) se siano a conoscenza di quante persone soggette alla “deportazione” dai territori interessati dalle suddette attività belliche e se siano state previste strutture di ospitalità per le popolazioni e per i capi di bestiame che, come recita l’ordinanza, dovranno essere allontanati.
Cagliari 24/04/2012
Claudia Zuncheddu
Consigliera Regionale
Sardigna Libera
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