Ennesimo incidente sul lavoro alla SARAS di Sarroch
Ancora tre morti bianche, per ribadire il diritto al lavoro, alla sicurezza, alla vita.Apprendiamo che nelle prime ore del pomeriggio tre operai, impegnati alla pulizie di serbatoi, all’interno dello stabilimento Saras, sono deceduti a causa delle esalazioni tossiche.Lo stabilimento Saras di Sarroch, di proprietà della famiglia Moratti, lavora giornalmente il 15% dell’intera raffinazione italiana: 300.000 barili al giorno.Al di là di ogni responsabilità individuale e collettiva di chiunque essa sia, sarà compito degli inquirenti e della magistratura far luce e giustizia su queste ennesime morti del lavoro. E’ compito della politica e della società civile, denunciare il fatto che per ribadire il diritto al lavoro e alla dignità personale si debba ogni giorno rischiare di non tornare a casa vivi o di trascinarsi nel tempo i frutti avvelenati di un lavoro a scapito della propria salute e di quella collettività. Non è possibile che una società civile e rispettosa dei diritti permetta tutto ciò. C’è qualcosa che non va in questa società, in questo modello di sviluppo che in nome del Profitto è disposto a passare sulla vita, sulla salute e sui diritti delle popolazioni e dei territori. Invitiamo tutti i cittadini, le forze sindacali, le organizzazioni politiche a mobilitarsi per luce sull’ennesimo e insostenibile “dramma del lavoro” e affinché qualsiasi forma di censura, come sta avvenendo sul film “Oil”, che racconta la situazione di quelle fabbriche e di quei territori, venga a cessare.
Il diritto alla verità e alla conoscenza della nostra storia, anche se drammatica, non può esserci negato da nessuno. Claudia Zuncheddu Consigliera regionale Rossomori
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