Elezioni Regionali. Sardigna Libera promuove processi unitari ed auspica la nascita di un grande fronte popolare sardo.
A proposito dell’articolo trapelato su L’Unione Sarda di oggi “Sardigna Libera e parte della sinistra con Autodeterminazione” è doveroso precisare alcuni punti onde evitare equivoci e strumentalizzazioni da qualsiasi parte.
Dopo l’appello di Sardigna Libera “ai territori in lotta, ai movimenti identitari, indipendentisti, progressisti, ambientalisti, anticolonialisti, dei diritti civili, antimilitaristi, antifascisti, antirazzisti, di singoli cittadini ed intellettuali che si sono contrapposti alla violazione dei nostri diritti e alle politiche di espropriazione ed impoverimento delle nostre risorse promosse oggi dal centro sinistra e ieri dal centro destra”, Sardigna Libera ha incontrato esponenti di questo blocco di resistenza del popolo sardo, interloquendo con amministratori locali, associazioni culturali e ambientaliste, indipendentisti, forze progressiste (tra cui Comunisti italiani, Rifondazione comunista, Sinistra italiana e altri che si contrappongono alle politiche dei poli italiani) e con esponenti di Autodeterminazione.
Nell’incontro con il candidato Andrea Murgia, abbiamo fatto presente la necessità di creare un vasto fronte popolare che contenesse al suo interno tutti i valori di lotta e di ribellione che in questi anni noi sardi abbiamo espresso. Questi valori sono condivisi dalle altre forze che abbiamo incontrato separatamente nelle precedenti settimane.
Abbiamo auspicato che si arrivasse ad una sintesi creando per queste elezioni una confederazione di tutte queste realtà esterne ai tre blocchi del dominio italiano: di centro-destra di cui fa parte anche il Psd’Az, di centro-sinistra che governa la Sardegna e del M5S che a Roma governa con la Lega.
L’incontro con il candidato Andrea Murgia si è concluso con l’auspicio di provare ad unire le forze sopracitate e le rappresentanze della “ribellione” territoriale, da cui nessun progetto politico credibile per la nostra Terra può prescindere.
Sconfiggere le politiche coloniali sempre più devastanti richiede la definizione di una comune strategia che miri a creare un fronte unito contro vecchi e nuovi colonizzatori con i loro ascari.
Solo unendo tutte le nostre diversità, che sono la ricchezza del nostro popolo resistente, si può combattere anche elettoralmente il dominio coloniale dei nuovi “spogliatori di cadaveri” come li definiva Gramsci nel 1919 in un articolo dell’Avanti.
Sardigna Libera, coerentemente con la sua linea, non aderisce a progetti minoritari ed auspica la creazione quindi di un progetto vincente attraverso un vasto fronte del popolo sardo.
Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera
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