Domusnovas tra fabbrica di bombe, fame e morte
La manifestazione a Domusnovas di oggi 19 dicembre, contro la fabbrica delle bombe, benché ben riuscita, non ha certamente visto il coinvolgimento e la partecipazione dei residenti. E’ innegabile lo spettacolo sconcertante della “guerra dei poveri”, di quei lavoratori che hanno difeso la fabbrica delle bombe come se fosse il forno del pane delle loro famiglie… poco importa se il pane è avvelenato ma porta il salario… poco importa se quella fabbrica della morte, lontano dagli occhi e lontano dal cuore, in medioriente uccide e dilania bambini e civili, distrugge interi Paesi e civiltà, alimenta la disperazione e la fuga di milioni di persone che paradossalmente chiedono nei nostri territori aiuto e salvezza.
La Sardegna sicuramente non può perdere nessun posto di lavoro. La classe politica sarda deve riconvertire quella fabbrica. Tutte le risorse naturali e culturali di Domusnovas devono essere valorizzate per creare ricchezza per le sue collettività, ma gli “addetti ai lavori”, quelli che devono trovare soluzioni alla disoccupazione e cioè amministratori e sindacati erano assenti non solo alla manifestazione di oggi, ma sono colpevolmente assenti in un processo di riconversione di questa economia di guerra.
Da oltre nove mesi il governo dell’Arabia Saudita bombarda le popolazioni civili dello Yemen. In diverse città devastate dai bombardamenti il ritrovamento di ordigni inesplosi hanno consentito la tracciabilità della fabbricazione e i modelli. Sono le bombe Mk84 e Blu 109 vendute dall’Italia all’Arabia Saudita.
Sin dal 29 ottobre tonnellate di bombe fabbricate in Sardegna a Domusnovas, caricate su un Boeing 747 della compagnia aerea Azera Silk Way, lasciano l’Isola dirette alla base militare saudita della Royal Saudi Armed Forces a Tafif. In circa nove mesi di bombardamenti sono morti oltre 6000 civili di cui numerosi bambini e, secondo i dati ufficiali, si registrano oltre 20.000 feriti. Decine di milioni di persone fuggono. Un ospedale di Medici senza Frontiere è stato distrutto da bombe made in Italy. Di fatto la Rwm Italia SpA esporta prodotti bellici in tutto il mondo. I due stabilimenti sono a Ghedi (Brescia) e a Domusnovas in Sardegna dove l’Rwm Italia produce esplosivo insensibile (PBX). Secondo la Small Arms Survey, la ditta tedesca produce accessori per bombe “intelligenti” antisommergibili, per bombe d’aereo, testate di guerra per missili Cruise. Ma se le bombe fossero davvero intelligenti, farebbero la guerra?
La Sardegna è sempre più coinvolta nei conflitti mediorientali, produce ed esporta esplosivi approvvigionando Paesi in guerra. L’Italia fa tutto ciò attraverso la nostra Isola (la sua prima colonia), viola la sua stessa Costituzione con la benedizione della ministra Pinotti per la quale, “vendere armi all’Arabia Saudita è legale”.
Intanto per noi sardi la sicurezza è sempre più compromessa. A noi nulla è dovuto conoscere sulle attività belliche che si svolgono nei nostri territori (tra poligoni, aeroporti militari e fabbriche di bombe). A noi è negato non solo il diritto all’autodeterminazione, alla libertà, all’indipendenza, ma è negato il diritto al lavoro pulito e alla sopravvivenza e vogliono imporci un’economia legata sempre più alla guerra e dintorni.
Claudia Zuncheddu
filmati della manifestazione
CAROVANA FIRMA SAS BOMBAS 19-12-2015 Claudia Zuncheddu
CAROVANA FIRMA SAS BOMBAS 19-12-2015 I parte
CAROVANA FIRMA SAS BOMBAS II parte
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