Dimissioni di Claudia Zuncheddu dal Movimento Rossomori
Dimissioni di Claudia Zuncheddu dal Movimento Rossomori
Due anni fa sono stata eletta come consigliera regionale nelle liste Rossomorisostenendo la candidatura di Soru a Presidente. Ritenevo che parte del suo programma politico, progressista e identitario potesse contribuire a un progetto di rinnovamento della politica sarda e di emancipazione e di liberazione dal dominio coloniale italiano. Il mio impegno in Consiglio regionale e in tutto il territorio della Nazione Sarda, è noto non solo nel sito ufficiale del Consiglio, ma principalmente nel mio partecipare e sostenere tutte le battaglie, ambientaliste e antinucleari, identitarie, per la smilitarizzazione del territorio, per l’inalienabile diritto alla salute e al lavoro che non uccide, per i diritti civili a partire dai detenuti e di quelle parti più diseredate ed escluse della società sarda. E’ compito di un movimento progressista e indipendentista essere sempre e comunque a sostegno delle lotte del popolo sardo. Un movimento popolare, come quello dei pastori sardi, ha scosso l’inerzia del palazzo mettendo a nudo colpe della destra e difetti della sinistra, difendendo il diritto delle economie tradizionali alla sopravvivenza. Penso che sia naturale sostenere questi movimenti di massa che per loro stessa natura, sono complicati e non privi di contraddizioni. Curiosamente le posizioni, della segreteria Rossomori, quando si sono espresse, erano distanti dai movimenti (espressioni popolari della Sardegna) e più vicine a quelle delle dirigenze di alcuni partiti del centro sinistra italiano e alle logiche della “vecchia politica”.La segreteria Rossomori, è sempre stata più attenta alla politica degli “accordi di vertice”, spesso firmati in solitudine e all’insaputa di una parte dei dirigenti del partito, escludendo con ciò dalle decisioni e dalla partecipazione la base dei militanti.Questa prassi ha inevitabilmente portato in questi anni ad uno stravolgimento progressivo dei Rossomori, snaturandoli dai valori di democrazia partecipata, privandoli di momenti collettivi e congressuali di elaborazione e confronto democratico di linee politiche. Di fatto questa conduzione verticistica e oligarchica, ha impedito la pratica della trasparenza (a tutti i livelli), costringendomi persino a “mortificanti prese di posizione interne” per sollecitare risposte dovute sia come militante che come presidente e consigliera regionale. Per chi volutamente volesse confondere le “differenze politiche” con le “contribuzioni economiche volontarie” al movimento, voglio ricordare che le mie contribuzioni sono tutte tracciabili e documentabili, non da oggi. Proprio in nome della trasparenza ho provveduto (in tempi non sospetti) a informare tutti i militanti su ogni mia iniziativa politica, compresa quella relativa alle mie contribuzioni al movimento. Mancando ogni presupposto politico e umano per continuare la mia militanza all’interno di Rossomori, ho provveduto in data 07/02/2011 a presentare le mie dimissioni irrevocabili come presidente e come militante. Ho già ricevuto da parte di militanti Rossomori, attestati di solidarietà e condivisione della mia scelta. Con essi e con chi vorrà condividere, discuteremo un nuovo percorso collettivo di impegno anticolonialista e indipendentista. Ribadisco il mio impegno politico a fianco di tutte le lotte del popolo sardo per il proprio benessere sociale, per la propria sovranità politica ed economica e per la costruzione del nostro percorso di indipendenza nazionale. Come già da sempre sostengo, è ora che fra tutti i movimenti indipendentisti, ambientalisti, progressisti organizzati e non, si apra un coraggioso e leale dibattito politico sulla necessità del coordinamento e dell’unificazione di tutte queste forze che hanno al centro il benessere sociale e politico del popolo sardo. I tempi della società sarda, ci dicono che questo processo è maturo e dobbiamo intraprenderlo coraggiosamente.
Claudia Zuncheddu
Cagliari 10/02/2011
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