SD e Rossomori sul piede di guerra
di Cinzia Isola
Il trucco sarà pure determinante per trovare lavoro, ma a questo punto sarebbe necessario chiedersi: il lavoro di chi? Il rapporto tra il Comune di Cagliari e la Venus Dea si sta rivelando un “pasticCiaccio”. Dopo le polemiche sul Corso di formazione per inserimento lavorativo a Sant’Elia, a base di trucco e portamento, l’amministrazione comunale continua a servire ricche portate per la società di Maurizio Ciaccio, leader nel campo della bellezza. Il mistero sulle procedure di finanziamento resta ancora fitto: nessuna determina o documento istituzionale stabilisce l’entità del contributo, tanto meno il patrocinio. Che, tuttavia, potrebbe aver favorito una riduzione delle spese per la promozione dell’evento: le locandine acquistate nei quotidiani, ad esempio. O lo sconto, come ammesso dallo stesso titolare della Venus Dea, per l’affitto della sede individuata (Il lazzaretto di Sant’Elia).
Sempre sulla base delle dichiarazioni di Maurizio Ciaccio l’accordo sarebbe informale e sul progetto si sarebbe abbattuto solo un provvidenziale entusiasmo dell’assessore alle politiche sociali Anselmo Piras e la benedizione, sempre gradita e necessaria, del parroco don Marco Lai. Insomma, per questo progetto che dovrebbe prendere il via a breve, non c’è traccia di contributo. Ma in compenso, il “determinificio” dell’amministrazione comunale non è rimasto con le mani in mano: lo scorso 8 aprile, ecco spuntare la nuova determina in favore della Venus Dea. Il Corso di formazione per inserimento lavorativo, apparentemente, non c’entra nulla.
Se aveva paura di perdere il contributo, a seguito delle polemiche innescate dalle politiche social-chic del Comune, Maurizio Ciaccio può consolarsi con la certezza dell’ultimo contributo: 10.800 euro per la realizzazione di “un adeguato servizio hostess, vigilanza e ottimizzazione degli ambienti necessari alla realizzazione delle manifestazioni culturali che verranno organizzate da questo assessorato nell’anno 2009”. Per una volta a siglare l’accordo non è la super dirigente dei servizi sociali, la firma è del dirigente comunale Gerolamo Solina. Ora, va bene garantire una degna e bella cornice agli eventi culturali del Comune, ma prima di stanziare con la solita determina salva tutti e soldi pubblici forfettariamente, sembra brutto descrivere quali e, soprattutto, quanti saranno?
Sulla vicenda è spuntata prontamente anche l’interrogazione dei consiglieri di opposizione Massimo Zedda (Sd) e Claudia Zuncheddu (Rossomori). Prima i fatti: «Poche settimane fa è stato pubblicizzato un corso di formazione per inserimento lavorativo riservato alle ragazze del quartiere di Sant’Elia: tale corso, le cui lezioni si terranno da Maggio a Luglio 2009 presso le aule del Lazzaretto, è organizzato dall’associazione Venus Dea. Dalla locandina, pubblicata a pagamento su alcuni quotidiani, si evince che le materie d’insegnamento del corso saranno: Preparazione curriculum vitae, preparazione al colloquio di lavoro, comunicazione verbale e non verbale, imprenditorialità femminile, cenni di dizione, lezioni di trucco, portamento e total look. In alto sulla destra del manifesto che pubblicizza il corso compaiono le scritte: Comune di Cagliari, col Patrocinio del Sindaco, col Contributo dell’ssessorato alle Politiche Sociali». Poi quella determina, di poche settimane fa.
E allora, le domande sorgono spontanee: a che titolo l’Associazione Venus Dea, organizzatrice del corso di formazione per inserimento lavorativo che si terrà al Lazzaretto nei mesi di maggio e giugno 2009, si sia fregiata del patrocinio del Comune di Cagliari? E ancora: è vero che l’amministrazione comunale considera formativo e utile per l’inserimento lavorativo delle ragazze nate nei quartieri popolari seguire un corso che veda tra gli insegnamenti le lezioni di trucco e di total look e se consideri minimamente utile per il progresso sociale del quartiere di Sant’Elia un corso di questo tipo?
E quindi, se sia stato «rilasciato (o promesso da dirigente e assessore competente) un eventuale contributo economico all’associazione in oggetto per la realizzazione del corso». Dubbi anche su un presunto legame tra le differenti iniziative: il contributo concesso alla Società Venus Dea tramite determinazione n.1393 del 31 marzo 2009 è in qualche misura collegato al succitato corso di formazione professionale organizzato dall’Associazione Venus Dea?.
Per il resto, la burocrazia misteriosa del Comune lascia spazio ai problemi più strettamente legati all’opportunità politica. I consiglieri Zedda e Zuncheddu interrogano il sindaco e gli assessori competenti per sapere se «sia etico, in un periodo di crisi economica come quello che il nostro paese sta attraversando, spendere migliaia di euro di fondi pubblici per garantire la presenza di modelle e aspiranti tali durante le iniziative culturali organizzate dal Comune di Cagliari». Ma soprattutto, se «per il rilancio del quartiere Sant’Elia non sia più produttivo puntare sulla formazione, sulla cultura e sull’istruzione piuttosto che sul total look, sul portamento e sulle lezioni di trucco».
Il Comune sembra aver fatto la sua scelta. Davanti all’abbandono scolastico, il basso livello di istruzione del quartiere ha abdicato al suo ruolo. Quello di attivare politiche che possano tentare una inversione di rotta. Più semplicemente, spera di arginare il fenomeno educando il comportamento sociale delle giovani a caccia di un lavoro con abiti e rossetto adeguati. Si ignora che l’istruzione, la cultura, possano ancora essere il miglior biglietto da visita per un’ aspirante lavoratrice. Se così non fosse, siamo noi ad ignorare il progetto di una società che si accontenta di “educare” dentro il recinto dell’ignoranza le nuove generazioni. Dove l’importante è “controllare” il comportamento sgradito alla società che ha definito il recinto. Dentro il quale si buttano noccioline da sgranocchiare composti, da consumare educatamente. Per grazia ricevuta.
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