Contro la privatizzazione dell’acqua
Il Psd’Az aderisce al comitato contro la privatizzazione dell’acqua
Intervento di Claudia Zuncheddu sede Social Forum
L’ACCESSO ALL’ACQUA è un “diritto umano” e la sua privatizzazione, quindi, è un reato contro l’umanità.
La privatizzazione dell’acqua come bene essenziale per la sopravvivenza, si può bloccare solo sensibilizzando e mobilitando l’opinione pubblica. Questa è un’occasione in cui è possibile vedere come la società civile può orientare il modello di sviluppo.
Il Sud Italia vanta un’esperienza molto forte che merita di essere considerata come espressione di lotta di una cittadinanza responsabile. Una grossa mobilitazione a Napoli e a Caserta, ha interessato 136 comuni…
…[div align=”justify”]di cui circa 100 sindaci, che hanno preso posizione a favore della revoca di una delibera del 23 novembre del 2004 che consentiva la privatizzazione dell’acqua nell’arco di due anni.
La società civile di Napoli ha festeggiato la grande vittoria insieme a Beppe Grillo e a Jacopo Fo a gennaio del 2006. Tutto partì dalla costituzione di unComitato Civico sull’acqua voluto da Alex Zanotelli e dalla Rete Lilliput di Napoli.
Il lavoro di base, con la gente, ha portato alla formazione di competenze e di alleanze contro la privatizzazione.
• L’acqua deve essere un bene totalmente pubblico.
• E’ importante che il problema sia trattato in tutte le sedi istituzionali e tra la gente. Su un bene così importante e imprescindibile dalla vita, è fondamentale un confronto democratico, quindi la necessità del coinvolgimento dei consigli comunali e di tutta la cittadinanza, sensibilizzando la gente comune nei quartieri delle città. La gente deve capire l’importanza dell’acqua e reagire, anche perché, dopo l’acqua, resta da privatizzare solo l’aria.
• Bisogna battersi perché i consigli comunali mettano all’ordine del giorno il “tema acqua” e informando i cittadini della gravità della situazione.
La mancanza di riflessione e la superficialità sul tema, ha portato in varie situazioni del Sud Italia ad esempio in Campania, a far mutare l’orientamento dei Democratici di sinistra pronunciandosi per la gestione pubblica del “bene acqua”.
E’ NECESSARIO creare una vasta rete sulla gestione pubblica dell’acqua e lavorare perché la società civile sia un soggetto politico con il quale le istituzioni e i partiti devono interloquire.
LA CREAZIONE DI COMITATI CIVICI, ora per l’acqua, ora per la difesa dell’ambiente, ora per la tutela dei patrimoni storici, identitari etc., alla fine operano insieme contro un modello di sviluppo globalizzato che monetizza cinicamente ogni valore, non curante del rischio imminente della fine del pianeta.
Nel 2006 a Città del Messico si è tenuto il 4° Forum mondiale dell’Acqua. I dati resi pubblici, erano talmente inquietanti da allarmare la società civile che si è impegnata a dar vita ad un forum permanente, in cui si concentrano le attenzioni e le preoccupazioni per l’acqua e per la difesa della vita.
L’opinione pubblica su vasta scala, non può più permettere che la gestione dell’acqua (bene vitale per l’intero pianeta) resti nelle mani di soli tecnici e burocrati.
L’ACQUA E’ UN DIRITTO UMANO che va rispettato da tutti i settori della società a livello locale e globale. Le cifre parlano chiaro: 8 milioni di cui il 50% sono bambini, muoiono ogni anno per malattie che hanno relazione con l’acqua.
L’ACQUA SCARSEGGIA sicuramente per lo sperpero e per la crescita demografica, ma scarseggia particolarmente per l’inquinamento, la contaminazione del suolo e l’esaurimento delle risorse idriche; per la distruzione indiscriminata delle risorse naturali come le foreste.
DOBBIANO BATTERCI :
1. perché lo Stato garantisca l’accesso all’acqua potabile a un prezzo accessibile a tutti;
2. perché sia garantita la partecipazione delle comunità a realtà locali (comuni, province, regioni) nei processi decisionali per quanto riguarda l’uso delle risorse idriche disponibili.
3. affinché siano definite le priorità nell’uso che si fa dell’acqua, quindi garantire innanzitutto i bisogni idrici della gente e degli animali con l’approvvigionamento d’acqua per la produzione del cibo.
L’acqua è un bene essenziale per la sopravvivenza del pianeta, e in quanto tale, non può essere privatizzata e venduta. Gli Stati, gli organismi internazionali devono tutelare il diritto all’acqua attraverso una Convenzione Internazionale specifica.
L’acqua è la vita, e per la sua tutela vale la pena portare avanti una lotta ben articolata in iniziative popolari:
– contro la PRIVATIZZAZIONE dei servizi idrici municipali,
– contro l’ EDILIZIA SELVAGGIA, che occupa persino i letti naturali di fiumi,
– contro la DISPERSIONE, come avviene in Sardegna, per lo stato di abbandono del sistema di raccolta esistenti e mai funzionanti
– contro gli ABUSI NELLA COSTRUZIONE DI MAXI DIGHE, che rompono in modo irreversibile gli equilibri dell’ecosistema del pianeta. Da qui, la necessità della tutela dei piccoli corsi d’acqua, sino ai grandi fiumi.
Questa sensibilità non può prescindere da una politica ambientale caratterizzata dal senso di solidarietà tra le comunità, tra le regioni e tra i popoli.
136 sindaci del consorzio dedicato ATO2, della provincia di Napoli, hanno dovuto fare dietro front e ritirare la delbera dell’autunno 2004 che disponeva la privatizzazione dell’acqua e del suo sistema di distribuzione. I movimenti civici con i loro testimonial Alex Zanotelli e Beppe Grillo, in piazza Dante a Napoli per festeggiare la vittoria.
Ecco il video
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