Contributo al dibattito nell’area di Centro Sinistra e Sardista
CONTRIBUTO AL DIBATTITO NELL’AREA DI CENTRO SINISTRA E SARDISTA AL COMUNE DI CAGLIARI .
Che senso ha oggi discutere della sconfitta elettorale del centro-sinistra esardista, se non quello di rivisitare la profonda crisi politica dei partiti e trovare soluzioni? Che senso hanno i fenomeni “camaleontici”, di “arrivismo” e di “meschinità’ umane” che emergono dalle varie interviste? Che dire dei partiti che hanno proposto Gianmario Selis come candidato a sindaco alle primarie, per poi fare su lui il tiro al piccione?
I partiti purtroppo hanno abdicato alla loro funzione di strumento di partecipazione democratica, diventando sempre di più momenti di controllo di consenso e di rappresentazione…
..di interessi forti.
I cittadini all’interno di questo fenomeno sono stati espropriati della propria capacità decisionale e di programmazione del proprio futuro economico, politico e sociale.
Queste operazioni di tipo coloniale di cui sono interpreti anche i partiti del centro sinistra, rispondono a logiche di spartizione decise a tavolino a Roma.
Da ciò è chiaro l’inevitabile allontanamento e isolamento dei partiti dal mondo dei cittadini.
I valori della sinistra progressista e, per me, anche nazionalitaria, sono stati barattati con la destra conservatrice, secondo logiche più che mai praticate da molti politici che su questi temi pontificano.
Noi consiglieri comunali, eletti dai cittadini, dobbiamo essere la voce delle loro esigenze, delle loro aspettative e del loro progetto di costruzione di una nuova Cagliari solidale e interculturale che guarda alla sua storia, ai suoi beni identitari e ai suoi bisogni, come base di partenza per costruire il proprio futuro di progresso e di benessere.
Non si può parlare di “partecipazione” in astratto, quando poi si ignorano le attività delle “circoscrizioni”, sedi di primo incontro diretto dei cittadini con le istituzioni.
Come ho già espresso, nel recente incontro con tutti i consiglieri del centro sinistra, per organizzare un’opposizione seria e alternativa per il futuro della nostra città, è importante coordinare i nostri diversi contributi politici in una direzione condivisa. Far emergere le diversità, rispettarle e valorizzarle, significa lavorare meglio per produrre programmi che nascendo dalle esigenze della città, ci consentono di ben operare oggi, per ambire a costruire domani un serio programma di sviluppo e di governo.
I nostri partiti devono comprendere e interpretare i bisogni e le esigenze dei cittadini confrontandosi nei quartieri e aprendo finalmente le istituzioni ad una seria partecipazione democratica.
Il fallimento della politica nasce dalle forme di esclusione di questo tipo di coinvolgimento popolare cui ha corrisposto un progressivo isolamento e sradicamento dei partiti dalla realtà e dai loro valori progressisti originali. Il “berlusconismo” della politica non è solo un fenomeno del centro-destra.
E’ necessaria un’analisi attenta della nostra città, dei nuovi fenomeni sociali, dell’evoluzione fisiologica verso un modello di società multiculturale che deve fare i conti con la devastazione delle culture e delle economie, determinate dal “dominio” della globalizzazione.
Partire dalla salvaguardia dell’”identità” è il punto di partenza per ribaltare queste logiche.
Claudia Zuncheddu
Consigliera PSD’AZ
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