Continuità teritoriale e caso Tirrenia
A ita si serbidi sa Tirrenia “monopoliu coloniali”? A foras.
E ita debit fai su Comunu de Casteddu? ciccu un arrescionamentu in su Consillu e cun su sindigu. Deppeus cumenzai una battalla poita is istrangius da depint accabbai de decidi a solusu po nosu. Is sardusu deppint tenni su diritto de essi in is logus (in Italia e in Europa) innui si piganta is decisionis po sa Sardigna e po is sardus.
Al Sig. Sindaco dott. Emilio Floris
Ordine del giorno
CONTINUITA’ TERRITORIALE E CASO TIRRENIA
Il principio della “continuità territoriale” continua ad essere un diritto negato ai sardi grazie al regime di monopolio che vede
La mancanza della “libera concorrenza” peggiora il servizio della stessa Tirrenia già inefficiente a garantire il libero movimento di passeggeri e di merci da e per
Nonostante il principio della “libera concorrenza” operante in tutt’Europa, l’Italia in questo caso, continua a optare per un “monopolio” che paradossalmente produce molti costi senza avere adeguati servizi.
Questa formula è alla base del grande disagio dei sardi, mortificati economicamente e impossibilitati a determinare il proprio tipo di sviluppo.
Da sempre
Nonostante le recenti iniziative portate avanti dall’Esecutivo del presidente della Regione Soru, che denuncia lo “stato del monopolio-trasporto marittimo” (che neanche in termini di ricaduta occupazionale riserva vantaggi alla Sardegna), lo Stato Italiano continua a fare “inspiegabilmente orecchie da mercante”, ignorando le ragioni dei sardi nel tentativo di riconfermare la convenzione Stato-Tirrenia che scadrà a fine anno. Operazione già preannunciata nella Finanziaria del Governo.
E’ indispensabile che la linea politica di rottura del “monopolio coloniale” nei trasporti marittimi della Sardegna, già intrapresa dall’Esecutivo Regionale, si rafforzi, affinché le “ragioni dei sardi” siano sentite in tutte le sedi italiane ed europee dove si discute del nostro destino senza essere rappresentati in modo adeguato.
E’ ora di attuare le ragioni della nostra storia e dei nostri bisogni.
Per Cagliari, di fatto “capitale” della Sardegna e per il suo porto, questa situazione di monopolio sta aggravando e acuendo il disagio dei cittadini e di tutte quelle attività economiche di un bacino di utenza che interessano gran parte della Sardegna.
Questa situazione di “monopolio coloniale dei trasporti Tirrenia” ha fatto sì che Cagliari venisse ulteriormente penalizzata rispetto alle Linee Marittime che insistono su altri porti del Mediterraneo e del Nord Sardegna stesso, generando una “guerra fra poveri”.
Storicamente per Cagliari il porto è sempre stato una risorsa economica che ha consentito alla sua popolazione (di tutti gli strati e censo) di avere occasioni di sviluppo e di benessere, rappresentando anche uno strumento di interscambio culturale con tutte le popolazioni del bacino del Mediterraneo e non solo con esse.
Questo “monopolio coloniale” ha prodotto anche in termini di occupazione dei benefici ad altre regioni italiane con i fondi destinati alla Sardegna.
La politica della Tirrenia ha portato alla soppressione di diverse linee che collegavano
Da qui la necessità che il Comune di Cagliari intraprenda delle iniziative per tutelare il diritto dei cagliaritani e di tutti i sardi a usufruire dei servizi di mobilità marittima, liberamente in un sistema di “libera concorrenza” che garantisca a tutti la qualità e la quantità del servizio ad un costo equo.
14/10/2008
Commenti