Sul Mercato Ortofrutticolo di Viale Monastir a Cagliari.
Nella savana africana quando un animale è vecchio, ferito e condannato alla morte, gli sciacalli, le iene e certe volte anche i leoni, gli saltano addosso per poi divorarlo secondo il rango: prima i leoni, poi gli avvoltoi, le iene e gli sciacalli. Ecco cosa sta avvenendo oggi sul mercato ortofrutticolo di Cagliari colpito ultimamente da una diffida della USL8 .
Il sindaco Floris in una intervista ai maggiori quotidiani regionali ragiona su “un mercato fatiscente che per forza deve essere chiuso”, come se gli insetti, i topi e l’amianto fossero flagelli di dio che l’uomo non può ne combattere ne sconfiggere e tanto meno le istituzioni comunali.
Innanzitutto come cittadina mi chiedo: “ma in questi ultimi otto anni quali sono le responsabilità e le inadempienze che hanno fatto sì che questa struttura ad uso comunale, con valenza non solo per la città di Cagliari ma per tutto l’hinterland, divenisse così fatiscente da essere considerata alla pari di un ricettacolo di topi?”
Quali sono le responsabilità e le inadempienze delle giunte, degli assessori e dei dirigenti comunali in questi ultimi anni?
Questi “paladini” dell’efficienza che prima hanno promosso lo smantellamento di strutture e servizi pubblici condannando a morte per inedia o per consumazione questo mercato ortofrutticolo, che a tutt’oggi, nel suo momento di minimo storico offre lavoro a 35 aziende e che danno da vivere oltre alle proprie famiglie, ad un indotto di oltre 150 unità, oltre che fornire a Cagliari un servizio di qualità.
Certamente non tutti i servizi pubblici possono essere in attivo. Sicuramente la gestione comunale di questo mercato va rivista incominciando dagli stipendi e dalle indennità di chi ha diretto queste strutture e permesso in questi anni il loro sgretolamento. E’ altrettanto vero che in questo momento di crisi generale dell’occupazione nella nostra città e del precariato di molte aziende, non possiamo permetterci di mandare a casa oltre 350 persone con la motivazione che circa 8 anni si è fatto un accordo di programma.
Personalmente ritengo che le istituzioni pubbliche: Comune, Provincia e Regioneabbiano la funzione non solo di esigere tributi e balzelli, ma di promuovere, gestire, conservare lo sviluppo economico, sociale e culturale dei propri territori e della propria gente. Mi è parso di capire che nell’aggiornamento del PUC si voglia trasformare le aree del mercato in spazi edificabili per abitazioni e servizi.
Continuando la battaglia da me intrapresa prima delle ferie estive, insieme agli operatori del mercato ortofrutticolo, ritengo che l’unica soluzione del problema non sia il trasferimento degli operatori di viale Monastir nella struttura privata di Sestu, che per altro non potrebbe neppure ospitarli per questioni di spazio, ma in un tavolo di concertazione o in una conferenza di servizi da aprirsi responsabilmente fra Comune, Provincia, Regione e i lavoratori del mercato all’ingrosso per preservare questi posti preziosi di lavoro e per non privare la cittadinanza cagliaritana di questo servizio.
Claudia Zuncheddu
Consigliera Psd’Az
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