Comunicato stampa – 25 Aprile 2007
In risposta all’articolo de L’Unione Sarda del 25/04/2007 pag. 5 “Il cartello sardista dice sì all’Udeur”
Apprendo dalla stampa che il segretario del Psd’Az Trincas e il leader di Sardegna e Libertà on. Maninchedda, hanno “particolarmente apprezzato” la proposta di collaborazione dell’UDEUR, tanto da programmare “incontri fra le tre delegazioni per un coordinamento regionale di consultazione ed azione”.
Come componente della Direzione Nazionale del Psd’Az, ritengo doveroso informare che nell’unica riunione della Direzione del 27/03/07 non si è discusso di nessuna prospettiva in tal senso, e tanto meno si è dato il via a un qualsiasi coordinamento né con l’on Maninchedda (che ritengo non rappresenti il sardismo in nessun luogo e modo), né con altri soggetti politici.
Il Consiglio Nazionale, a tutt’oggi non ha mai discusso e deliberato di questi progetti politici, né di alleanze, né di coordinamento politico. Lo Statuto prevede che tali questioni siano da trattare in sede di Congresso per cui, ribadisco che nell’ultimo Congresso Nazionale del Partito (che si è concluso senza nessun ordine del giorno vincolante per la Direzione del Partito) non si è discusso di questi temi.
Purtroppo devo constatare che è tutt’ora diffuso il vizio di alcuni dirigenti di decidere in solitudine ed in disprezzo a tutte le regole statutarie, che prevedono il necessario coinvolgimento di tutti gli organismi del Partito e dei militanti.
Rivolgendomi invece ai militanti del Psd’Az, depositari della nostra gloriosa storia politica, chiedo quale progetto politico ci accomuna con l’UDEUR, partito italiano e personale del ministro Mastella, in cui militano deputati che hanno votato a favore dell’emendamento dell’Art. 12 della Costituzione Italiana, la quale introduce l’italiano come lingua ufficiale dello Stato, rendendo inapplicabile qualsiasi forma di bilinguismo perfetto nella nostra Patria.
Mi chiedo quale contributo l’on. Maninchedda stia dando al dibattito sul percorso federalista e indipendentista. Non dimenticando che il percorso “autonomista” è stato ampiamente bocciato dalla storia e superato dalla nostra prassi e dal nostro progetto e cultura politica.
Regna una grande confusione: un progetto di liberazione nazionale non può essere confuso e barattato con la cultura del “centrismo” e dell’anti-Soru, e con una pratica politica opportunista sempre pronta a salire su tutti i treni che portano alla propria elezione in Consiglio Regionale e in altre sedi di potere.
I “re di Tavolata” non hanno capito che l’assolutismo è finito e che a decidere del nostro futuro politico siamo solo noi sardisti, padroni della propria storia e del proprio futuro.
Sergio Falconieri
Componente della Direzione Nazionale del Psd’Az
Cagliari 25/04/07
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