Comunicato Stampa 15/05/09
Ennesimo sopruso dello Stato Italiano contro la Sardegna… silenzio sulle “scorie radioattive” I Rossomori si oppongono alla scellerata minaccia di installare in Sardegna le centrali nucleari e non faranno passare sotto silenzio un atto politico di tale gravità. Il Governo Berlusconi, con una forzatura antidemocratica e di stampo coloniale ripropone la sua politica del nucleare nel territorio sardo: “oltremare, antisismico e fortemente militarizzato”.Tuttavia ritengo, come denunciato in numerose occasioni in sede di Consiglio Regionale, che dietro la minaccia delle centrali nucleari, c’è il rischio che passi in secondo piano la possibilità concreta e drammatica che la Sardegna divenga sede della più grossa industria dello stoccaggio di scorie nucleari o di rifiuti altamente tossici.La Legge Regionale n° 8 del 2003 dichiara la Sardegna “territorio denuclearizzato e precluso al transito ed alla presenza, anche transitoria, di materiali nucleari non prodotti nel territorio regionale” esclusi i “materiali necessari per scopi sanitari e per la ricerca scientifica”. La Legge Regionale, nell’agosto del 2003, fu impugnata dal Governo Italiano per illegittimità. La Corte Costituzionale riconfermò l’incostituzionalità della Legge Sarda, sostenendo che il “materiale nucleare” è da considerarsi “merce” e in quanto tale, soggetta alle regole dell’U.E. in materia di libera concorrenza che impone ai paesi membri la libera circolazione delle suddette. Quindi per lo Stato Italiano le “scorie radioattive” sarebbero “normali merci” e in quanto tali possono liberamente arrivare nel nostro territorio, senza che la Sardegna possa opporsi se non violando le regole europee. Il Governo italiano nel suo ricorso per illegittimare la Legge Regionale che dichiarava la Sardegna “territorio denuclearizzato” ha rimarcato che la “Regione non ha competenza in materia di ambiente poiché questo è solo un “valore” e in quanto tale la sua gestione è di esclusiva competenza dello Stato Italiano, di fatto negando alla Regione ogni tipo di autonomia.Ci troviamo di fronte ad un atto politico gravissimo che vede il Governo di CD italiano “autore solitario” di un’operazione illecita contro la salute ambientale e delle popolazioni sarde, in barba ai principi del Federalismo solidale, violando l’Autonomia del Consiglio Regionale e della Regione Sardegna.Purtroppo il governo di CD guidato dal Presidente Capellacci e sostenuto da “sudditi locali”, ha già dimostrato, la sua totale dipendenza ai voleri del “Principe di Arcore”, ne è a dimostrazione la vertenza occupazionale del Sulcis iglesiente e di Porto Torres oltre che del G8 a La Maddalena.Invitiamo il popolo sardo e i sardi liberi a vigilare e a sventare ogni attentato alla salute, al territorio e alla nostra libertà. Claudia Zuncheddu – Consigliera Regionale RossoMori
Commenti