Come sconfiggere fame e indifferenza
Quando la presidentessa dell’Inner Wheel di Cagliari, Giuliana Loviselli, le ha consegnato la targa-premio, per poco non piangeva dall’emozione, svelando così l’intima fragilità di una donna che ha sempre mostrato grande coraggio. Ma tant’è: a Claudia Zuncheddu, medico specializzato in malattie tropicali e appassionata di rally, il premio Eleonora d’Arborea ha davvero sciolto il cuore. «Riesce a coniugare le sue passioni rendendole interdipendenti l’una dall’altra e a farne degli strumenti al servizio dell’umanità. Con lei il nome della Sardegna è volato in alto»: con questa motivazione l’Inner Wheel ha deciso di assegnarle il premio Eleonora d’Arborea, giunto alla decima edizione. Legata sin da giovanissima al continente Africano Claudia Zuncheddu, chiamata anche “la donna del Sahara”, subito dopo la laurea e la specializzazione in malattie tropicali ha condotto uno studio sulla diffusione dell’Aids e organizzato una spedizione antropologica sulle popolazioni dei massicci sahariani, dedicando ai popoli sofferenti tutta la sua vita.
«Non soffre il “mal d’Africa” ma i mali dell’Africa – ha detto durante la premiazione Luisanna Cossu Giua, componente della giuria – Le guerre per la fame, per la sete, per il petrolio, per le medicine che quelle popolazioni stremate non possono avere perché le grandi multinazionali hanno imposto prezzi proibitivi».
Ma Claudia Zuncheddu non si dà per vinta: il suo obiettivo ora è quello di realizzare un pozzo che permetta di dissetare le zone in cui vivono le popolazioni Tuareg. E con i proventi di alcune mostre da lei allestite, spera di compiere anche questo miracolo. (s. z.)
La Nuova Sardegna – 14 maggio 2004
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