Due parole per dire chi e’ Claudia Zuncheddu
Si laurea in Medicina e Chirurgia a Milano, specializzandosi in Malattie Tropicali nella stessa Università. Svolge l’attività di Medico di base e specialista a Cagliari. Opera nei quartieri di Castello e Sant’Elia, occupandosi, oltre che dei residenti, anche di cittadini immigrati extracomunitari. E’ medico ISDE (Medici per l’Ambiente (International Society of Doctors for the Environment) che promuove in tutto il pianeta la cultura della salute dei cittadini legata alla salute dell’ambiente in cui vivono e operano. Giornalista pubblicista e autrice dei libri “Parigi-Pechino sulle orme di Marco Polo” (reportage su un rally automobilistico attraverso i deserti e i popoli asiatici, cui partecipò come pilota) e “Africana” (catalogo di una collezione etnografica e di arte africana). Esperta di deserti, è una profonda conoscitrice delle popolazioni nomadi del Sahara e del loro ambiente.
Studiosa di antropologia africana, e curatrice della collezione privata riguardante etnie e culture del centro Africa, Sahariane e del Maghreb.
Esperienze museali:
- “Collezione etnografica di Claudia Zuncheddu: dai rally nei deserti ai grandi viaggi in Africa e in Asia”. Parco Museo Genna Maria – Villanovaforru (2 agosto – 30 novembre 2003)
- “Africana – Mostra etnografica”. Centro d’Arte e Cultura Lazzaretto – Cagliari (20 dicembre 2003 – 31 marzo 2004).
- “Africana: Magie Culture e Colori – Collezione privata di Claudia Zuncheddu”. Centro d’Arte e Cultura Lazzaretto – Cagliari (1 agosto 2013 – 5 gennaio 2014).
Tra gli anni ‘80 e ‘90 il suo nome ha risonanza a livello nazionale e internazionale come pilota di Rally-Marathon. Per anni è stata l’unica donna pilota in Italia a partecipare a numerose corse automobilistiche nei deserti della Terra (Parigi-Dakar, Rally dei Faraoni, Parigi-Città del Capo, Rally di Tunisia, Parigi-Pechino etc.). Nel 1981 diviene socio fondatore del “4×4 Sardegna Club”, la prima associazione di “fuoristradisti” in Sardegna, con il fine di sensibilizzare gli appassionati all’uso dei mezzi 4×4 nella conoscenza e nel rispetto degli habitat naturali. L’associazione di volontariato, a forte vocazione ambientalista, si è sempre impegnata per la tutela delle risorse naturali e paesaggistiche e per il controllo del territorio. E’ stata istruttore nazionale della FIF (Federazione Nazionale Fuoristrada). Ha tenuto corsi teorici e pratici di guida di mezzi a trazione integrale, di pronto soccorso e di intervento negli incendi e calamità naturali. Ha inoltre collaborato con Enti pubblici come la Protezione Civile della Provincia di Cagliari contribuendo a formare il loro personale.
La passione per gli sport d’avventura nel 1985 la conduce sulle Ande Boliviane con un trekking attraverso i ghiacciai perenni sino alla foresta equatoriale. Nel 1986, con lei, per la prima volta una donna entra nelle selezioni del Camel Trophy, sfatando l’immagine dell’avventura rigorosamente maschile e arrivando alla finale nazionale. Esperta di antropologia, ha preso parte a diverse spedizioni scientifiche:
- Niger (studio sui Tebu: popoli dei massicci sahariani del Tibesti e del Termit)
- Fascia del Sahel (studio sulla cultura Tuareg, Peul-Bororo, Haoussa)
- Repubblica Democratica del Congo (studio sui pigmei della foresta equatoriale)
- Repubblica Democratica del Congo (studi sull’infezione da Hiv per l’Università di Milano).
Sostenitrice della solidarietà e della cooperazione fra i popoli, è da sempre impegnata nel sociale a livello locale e internazionale. Ha collaborato con diverse etnie nella fascia sub-sahariana e nei Paesi del Corno d’Africa. Ha sostenuto il Fronte di Liberazione Nazionale dell’Eritrea, negli ultimi tre anni della guerra trentennale d’indipendenza dall’Etiopia. Fra i vari interventi a sostegno dei Popoli del Sud del Mondo: nel 2005 partecipa come relatrice al Convegno internazionale su “Cultura e pratica della mediazione tra Sardegna, Africa e Area Mediterranea”, organizzato dal Centro di Ricerca per lo sviluppo ed il recupero del potenziale umano cui prendono parte, fra i vari relatori, Winnie Madikizela Mandela (Membro dell’African National Congress), Mnyamezeli Shedrack Booii (Membro del Parlamento Sudafricano), Jacqueline Morineau (Fondatrice e direttrice del “Centre de Médiation et de Formation à la Médiation” di Parigi). Il 28 febbraio 2010 è stata Osservatrice internazionale in occasione del Referendum Consultivo autoconvocato per l’Indipendenza della Catalogna dalla Spagna.
Da oltre 15 anni è impegnata in azioni di sostegno umanitario a fianco del Popolo Tuareg del Niger, del Burkina Faso e del Mali. Collabora con l’associazione APRODEZA(Association Pour la Promotion et le Développement Des Zones Arides): ONG maliana gestita dai Tuareg ducircle de Goundam.
Ha contribuito a costruire pozzi a Bambara Maunde (nel Gourma – Mali), tre scuole nel deserto del Mali (nell’Azawad a sud ovest di Timbuctu) promuovendo con le autorità locali Tuareg e Maliane la scolarizzazione dei piccoli nomadi, nel rispetto della loro cultura e tradizione. In collaborazione con questo popolo ha rivalutato e riattivato forme di medicina tradizionale indispensabili per la sopravvivenza in quei luoghi. In collaborazione con APRODEZA, negli anni, ha portato avanti azioni e programmi di valorizzazione e recupero della lingua orale Tamasheq e di quella scritta Tifinagh, un grande patrimonio di questo popolo.
Le è stato conferito il Premio Eleonora d’Arborea come sarda più rappresentativa a livello nazionale e internazionale per il biennio 2004 e 2005.
Da sempre si è impegnata nei movimenti studenteschi pacifisti e ambientalisti militando nel mondo libertario, progressista e identitario. Eletta consigliere comunale di Cagliari nella consiliatura 2006-2011. Eletta consigliere della Regione Autonoma Sarda nella XIV° legislatura e componente della Commissione Ambiente, Agricoltura e Pesca e della Commissione Diritti Civili. La sua intensa attività politica nelle istituzioni si è caratterizzata nella difesa delle tematiche ambientali e per la denuncia dell’inquinamento generato dalle attività industriali, minerarie e dai reflui dei centri urbani.
E’ stato costante l’impegno di denuncia delle servitù militari in Sardegna, l’inquinamento da esse prodotto e le sue ricadute sull’ambiente, sulle sue economie esulla salute delle popolazioni civili e militari. Ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica sarda la necessità di una seria e fattiva politica di bonifica tendente a eliminare tutti i tipi di inquinamento che hanno reso la Sardegna la regione più inquinata d’Italia e il popolo sardo quello più esposto a gravi patologie da esso derivate. Oggi il suo impegno da ambientalista la vede in prima fila e a fianco di numerosi comitati territoriali che si mobilitano per la difesa del nostro patrimonio naturale dall’attacco costante della speculazione energetica, del cemento, dei rifiuti, delle discariche.
La sua attività è stata spesso di supporto a documentari e inchieste giornalistiche realizzati dai principali organi di informazione locale e nazionale, fra i quali:
– Film OIL di Massimiliano Mazzotta (documentario di denuncia dei rischi per la salute su una delle più grandi raffinerie d’Europa: la Saras nel Comune di Sarroch sul Golfo di Cagliari),
– programma Le Iene (“Rifiuti tossici, La bonifica della Maddalena è stata effettuata a dovere?” di Pelazza L., 5 ottobre 2011)
– programma Report di Milena Gabanelli (“Protezione e benedizione” di Mondani P., 29 maggio 2011).
La sua attività politica si è caratterizzata anche nella difesa dei diritti civili di tutti i cittadini a partire dai diritti degli esclusi e dei carcerati (prima firmataria della proposta di Legge Regionale sul Garante dei detenuti e della mozione sulla Territorialità della pena). Si è sempre battuta per il riconoscimento della parità di genere, dei diritti alla rappresentanza nella società e nelle istituzioni delle donne e di tutte le persità sia di genere che culturali, religiose e politiche.
E’ Segretario del movimento politico indipendentista Sardigna Libera . Le sue battaglie politiche partono dalla necessità di riappropriazione e difesa del territorio sardo, del suo ambiente, della sua cultura e del diritto inalienabile, come per tutti i Popoli del mondo, all’autodeterminazione e all’autogoverno. Indipendentista progressista e coerentemente internazionalista, sostiene la necessità che la Sardegna gestisca spazi di Sovranità nella Politica Internazionale, dialogando e riallacciando relazioni di solidarietà, di fratellanza, di scambio culturale, economico e politico con l’altra sponda del Mediterraneo instaurando rapporti paritari fra il popolo sardo e le altre nazioni.