Che sia l’agenzia sarda “Argea” a erogare in tempi celeri i contributi umanitari a pastori e agricoltori sardi
Il settore agro-pastorale, in forte sofferenza, rischia di non poter usufruire dei contributi comunitari.
Alla base dei disservizi e dei ritardi il mal funzionamento del “sistema informatico agricolo nazionale” (SIAN) e le anomalie fra l’Agenzia italiana AGEA e l’Agenzia sarda ARGEA.
Consiglio Regionale 31/08/2011
Mozione 136
“Sulla necessità di adottare misure straordinarie ed urgenti per fronteggiare i gravi ritardi nelle erogazioni delle risorse in agricoltura e sulle anomalie nei rapporti fra AGEA, ARGEA e gli operatori agricoli, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’Art 54 del Regolamento”
Tracce del mio intervento
E’ tempo di atti di concretezza, non di ennesimi rinvii o di sedute consiliari sterili e umilianti. E’ tempo di risposte reali e celeri.
I fatti di questi ultimi tempi hanno visto manifestare in piazza più che il disagio, la disperazione dei nostri agricoltori, pastori, artigiani e commercianti ormai travolti dalla crisi economica, da una tassazione insopportabile dello Stato con pesanti ripercussioni sociali.
Di tutto ciò il governo italiano ne è in gran parte responsabile, grazie alle sue politiche economiche che scaricano i costi della crisi globale sui ceti produttivi più deboli e sui lavoratori.
La stessa Finanziaria di Berlusconi, più volte riscritta, annuncia per la Sardegna ulteriori tagli che inevitabilmente colpiranno questo settore, considerato nei fatti da molti, non produttivo e ne competitivo, in quanto più interessati alle dinamiche della globalizzazione mondiale e del profitto che a quello della difesa delle risorse dei nostri territori e della nostra tradizione che sino ad oggi ha evitato a noi sardi l’”estinzione” della nostra identità.
Oggi ho colto una sorta d’imbarazzo negli interventi di chi mi ha preceduto, ma l’imbarazzo diventa sicuramente ipocrisia, se non si ha il coraggio politico di individuare le responsabilità che la RAS e la sua Giunta ha e ha avuto nell’affrontare, per la parte che la riguarda, la gestione di questa crisi economica e sociale.
Una crisi che rischia di spazzare via la nostra fragile economia agro-pastorale e con essa un pilastro portante della nostra Identità nazionale sarda, a cui non possiamo rinunciare per non scomparire. E’ ora di scelte importanti, decisive e indipendenti per l’economia sarda.
Vedo, purtroppo, una classe politica e una maggioranza con la sua Giunta sempre più estranea agli interessi della Sardegna e prona ai diktat italiani e mondiali, non garantendo gli interessi e il benessere dei sardi.
Tutto ciò purtroppo avviene anche perché, il tasso di sottomissione ai diktat economici e culturali italiani e ai conseguenti modelli di sviluppo è forte anche nei banchi dell’opposizione.
Basta con l’eseguire ordini e con il distruggere il “buono” che è stato prodotto precedentemente.
Tuttavia la larga convergenza su questa mozione: “Misure straordinarie e urgenti per fronteggiare i gravi ritardi nelle erogazione delle risorse agricole e sulle anomalie nei rapporti fra AGEA, ARGEA, e gli operatori agricoli…“ può essere un buon auspicio per mettere al centro della nostra iniziativa politica, finalmente, gli interessi dei sardi.
E’ nota a tutti la cronistoria dei rapporti dell’Agenzia regionale per l’erogazione degli aiuti in agricoltura, leggi: “gravi anomalie e disservizi che causano ritardi intollerabili di mesi e anni nell’erogazione dei finanziamenti comunitari in agricoltura”; si tratta di “disservizi” pagati economicamente dal mondo agro-pastorale. La recente manifestazione del Movimento Pastori sotto la sede dell’ARGEA, è l’ultimo atto del disagio economico a cui è sottoposto tutto il settore a causa delle inadempienze e dei ritardi causati dalla superficialità con cui gli Enti preposti della RAS trattano questi problemi.
Voglio ribadire che fondamentalmente la RAS, di fronte all’Italia e all’Europa in questo settore gestito per l’Italia dalla AGEA, deve potenziare le competenze dell’Agenzia regionale equivalente e quindi dell’ARGEA, non solo dotandola di mezzi tecnologici adeguati, come ribadisce la mozione, ma di maggiore informatizzazione e di addestramento del proprio personale, tutti atti importanti “per uscire dal pantano burocratico” che sta oltremodo penalizzando questo settore.
Ribadisco, come già detto nella mozione che è fondamentale e indispensabile “l’immediata costituzione presso l’Ente regionale ARGEA dell’Ufficio che eserciti il ruolo di organismo pagatore locale (io direi nazionale sardo), in sostituzione di quello nazionale (che io sostituirei in “italiano”), affinché si raggiunga l’obiettivo di snellire procedure (direi e pretenderei in tempi celeri e certi), com’è dovere di ogni amministrazione seria e all’altezza della situazione per arrivare all’erogazione degli aiuti in tempi rapidi prima che le aziende entrino in sofferenza economica come purtroppo sta avvenendo.
Ribadisco che questa posizione di responsabilità da parte dell’ARGEA può e deve essere per il mondo agropastorale, uno strumento di miglioramento e di certezza dell’erogazione dei propri diritti. Questo sarebbe per la RAS un “esercizio seppur piccolo di Sovranità” indispensabile per le nostre campagne e per i nostri pastori.
Noi auspichiamo che tutti i punti di questa mozione vengano attuati puntualmente e rigorosamente. Chiediamo che in tempi congrui e celeri, la Giunta e l’Assessore competente ci relazioni sullo stato di attuazione della mozione con reciproca soddisfazione e soprattutto con soddisfazione per il mondo agro-pastorale e per i suoi diritti che non possono più attendere, pena la chiusura delle aziende, lo spettro delle banche e di Equitalia… con la distruzione della nostra economia e di una parte importante di “zenia” e “Identità Nazionale Sarda”.
Claudia Zuncheddu
Consigliera regionale Indipendetistas
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La mozione, integrata da una modifica che prevede che sia l’Agenzia Sarda (ARGEA) e non quella italiana (AGEA) l’organismo pagatore per i contributi comunitari ai nostri operatori agro-pastorali, è stata votata all’unanimità.
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