da L’Unione Sarda del 29.03.2013
Economia: In allarme ambientalisti e minatori
Il futuro del carbone preoccupa i minatori e mette in allarme le associazioni ambientaliste. Dopo il via libera del Consiglio regionale, travagliato e con diversi distinguo, ai 10 milioni per la messa in sicurezza della miniera, le perplessità dei dipendenti Carbosulcis restano tutte. «Vogliamo sapere una volta per tutte dai politici – dice Giancarlo Sau, delegato Rsu – quale progetto hanno per la miniera Abbiamo sentito delle polemiche in Consiglio, ma a noi non interessano le polemiche, vogliamo solo che sia fatta chiarezza. C’è un progetto per la miniera? Discutiamone». Le notizia dei milioni in arrivo non basta a tranquillizzare i lavoratori: per il pronunciamento di Bruxelles potrebbero servire anche 18 mesi, saranno necessari altri fondi. «La politica ha sempre avuto un ruolo – commenta Stefano Meletti, delegato Rsu – destra e sinistra hanno nominato i Consigli di amministrazione. Adesso devono dirci qual è il loro progetto per questa miniera, se hanno in mente una prospettiva per il carbone». Con un’ipotesi di privatizzazione mai stata in discesa, a novembre l’Ue ha aperto due procedure di infrazione per aiuti di Stato per circa 400 milioni. «È il momento di fare chiarezza – dice Luigi Marotto, Rsu – e la responsabilità è tutta politica». VOCI CONTRARIE Molte le voci contrarie allo stanziamento dei 10 milioni da parte della Regione. «I soldi che la Regione ha stanziato – scrivono in una nota le associazioni Adiquas e Carlofortini Preoccupati – possono essere utilizzati nel territorio per creare nuovi posti di lavoro e ricollocare gli operai Carbosulcis. L’azienda in questi anni ha dissipato ingenti capitali». Contraria al finanziamento anche Claudia Zuncheddu, di Sardigna Libera: «Si cerca ancora una volta di alimentare un carrozzone politico che non da oggi nel Sulcis ha creato solo assistenzialismo precario e aziende decotte, povertà, inquinamento ambientale e depauperamento di finanziamenti pubblici». (a. pa.)
Commenti