Cappellacci ‘indipendentista’ per confusione, per disperazione o per il tempo di un brivido?
Continua dal precedente intervento
Intervengo per un chiarimento con l’Assessora De Francisci
Innanzi tutto mi dispiace che lei sia stata lasciata sola in questa bagarre scatenata dalla sua proposta di legge, anche perché il Presidente Cappellacci, almeno da quando avrebbe abbracciato l’idea dell’Indipendenza per la Sardegna (vedi le sue dichiarazioni pubbliche al Congresso del Psd’Az), dovrebbe presentarsi in Aula, sia per quello che il Consiglio, e cioè la Massima Assemblea del Popolo Sardo, rappresenta soprattutto per noi indipendentisti, sia per difendere l’idea che un indipendentista deve avere sul diritto della sanità pubblica per il nostro Popolo.
Rispetto alla mia denuncia sulla “leggerezza” della sua Legge, che di fronte al grave inquinamento ambientale e dei nostri territori, ignora la necessità della Prevenzione Primaria, per tutelare i cittadini, Lei mi smentisce, perché sarebbe già stato predisposto uno screening… Ebbene, lo screening di cui parla, promosso dal precedente assessore alla Sanità Liori, era un test standard rivolto all’incidenza solamente del carcinoma mammario, del collo dell’utero e del colon, in diverse città europee, fra cui a Cagliari. Ovviamente il risultato dello screening dimostrava che l’incidenza di quei tumori a Cagliari era sovrapponibile a quella di altre città europee. Peccato che nulla avesse a che vedere con la drammatica situazione dei tumori nelle aree geografiche dell’isola interessate da attività industriali e militari.
Quel test dell’assessore Liori era funzionale a creare confusione e a dimostrare che in Sardegna l’incidenza dei tumori è uguale a quella di altre città.
Assessora De Francisci, su questi temi, prima di fare dichiarazioni, bisogna informarsi e studiare… non c’è niente di male.
Claudia Zuncheddu
Consigliera Regionale SardignaLibera
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