Borse negate ai giovani Medici sardi – non è solo una questione di Fondi
I giovani medici sardi, notoriamente molto preparati, dopo aver superato pesanti selezioni nelle facoltà sarde di Medicina e Chirurgia, devono sopportare un giudizio negativo sulla propria preparazione da parte di una Giunta Regionale non all’altezza neppure dei propri ruoli. Una Giunta che con i suoi atti nega ai sardi il diritto allo studio, alla sanità pubblica, al lavoro pulito.
Sorprende che una “casta di universitari” quella alla guida del governo della Sardegna, ubbidiente sotto la bandiera della “Buona scuola”, le scuole le chiuda e quando non può, le rende inaccessibili triplicando le tasse. Per chi poi ha già raggiunto i massimi livelli di cultura scientifica, come nel caso dei nostri giovani medici, ha previsto la mannaia per la colpa di essere arrivati a traguardi troppo alti per essere sardi.
Si tagliano i fondi per le borse di specializzazione impedendo ai giovani medici di completare la propria formazione scientifica compromettendone l’imminente occupazione. Ma anche il Consiglio della RAS non brilla per lungimiranza. A marzo tutti hanno alzato la mano per votare il bilancio, senza che nessuno inserisse i fondi necessari per pagare i contratti dei nuovi specializzandi. Un’omissione grave a cui è seguita una legge farsa.
Il problema non è una questione di mancanza di fondi. Senza scomodare i 600 milioni che dal nostro bilancio sanitario andranno al Mater Olbia di proprietà del Qatar in dieci anni, è recentissima la delibera dell’assessore Paci che destina 41.706.471 Euro per incrementare l’inceneritore di Macchiareddu e con esso le nostre malattie. L’incenerimento dei rifiuti solidi urbani è la tecnologia più dannosa per l’ambiente e la salute. Esso è già stato definito un crimine contro l’umanità.
Se questo è lo spirito con cui si gestisce il Bene comune, per le borse di studio dovute ai laureati in Medicina forse non ci saranno speranze. Attendiamo che con un atto di responsabilità si trovino anche i fondi per le borse di studio di specializzazione per i neo-medici che sicuramente con la loro professionalità daranno un fattivo contributo al miglioramento della salute dei sardi e del nostro ambiente.
Claudia Zuncheddu – SardignaLibera
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