blue tongue in sardegna: quanto costano ai sardi i vaccini di dubbia efficacia? pericoloso imporli nel pieno dell’epidemia! indennizzi solo ai pastori che somministrano il vaccino?
Consiglio Regionale della Sardegna
XIV Legislatura
Interrogazione Zuncheddu con richiesta di risposta scritta sugli ingenti danni alla pastorizia e alle economie tradizionali causati dalla grave recrudescenza della Blue Tongue in Sardegna negli ultimi mesi e sulla inefficienza nella prevenzione e gestione dell’epidemia da parte della RAS e degli istituti preposti
La grave recrudescenza della Blue Tongue in Sardegna, in questi ultimi mesi, vede il diffondersi violento della malattia in aree sempre più vaste del nostro territorio, comprese quelle considerate sino ad oggi non endemiche come ad esempio il Medio Campidano e Burcei, dove gli allevatori sono fortemente preoccupati anche per la situazione venutasi a creare nell’agro di Sinnai dove la BT ha messo in ginocchio circa 15 aziende.
Il tasso di mortalità che si registra fra gli ovini affetti è fortemente in crescita. Ad oggi, le Istituzioni predisposte alla tutela della salute animale si sono rivelate inadeguate a fronteggiare la grave piaga che vede gli allevamenti sardi decimarsi, in un momento già drammatico per la nostra economia tradizionale. L’aumento progressivo di nuovi focolai in tutta la Sardegna sta producendo incalcolabili danni alla pastorizia e alle economie dei nostri territori.
Seppur la diffusione della BT nell’Isola, sia di difficile controllo, è preoccupante l’incapacità e la carenza delle istituzioni sugli interventi di prevenzione e di gestione dell’epidemia. Ai primi di luglio i vaccini, di dubbia efficacia, messi a disposizione degli allevatori, hanno creato forti perplessità in tutto il mondo pastorale, tanto che sarebbero ben pochi i pastori che l’hanno somministrato nei propri allevamenti.
Questa diffidenza sarebbe anche motivata da campagne di vaccinazione che in passato avrebbero creato gravi effetti collaterali sulla salute degli ovini. Seppur l’indice di mortalità fosse ridotto, si sarebbe registrata una riduzione della produzione del latte pari a una media del 50%, così come i numerosi casi di infertilità previsti come effetti collaterali transitori. Questi effetti, di fatto erano irreversibili e inducevano i pastori ad una macellazione degli animali in età fertile, con gravi danni per la loro economia.
A tutt’oggi, nonostante la gravità con cui si manifesta la malattia, risulta che non sarebbero stati eseguiti i normali prelievi ematici previsti sugli ovini affetti e ancor meno nei tempi previsti. Questi prelievi sono indispensabili per l’individuazione del sierotipo, un dato da cui non si può prescindere ai fini della scelta vaccino specifico per debellare l’epidemia.
I sierotipi 1.4 e 8 a cui si attribuirebbe la responsabilità della malattia in corso nell’Isola, è stato isolato tempo fa e potrebbe aver subito, come avviene normalmente nei virus, mutazioni tali da richiedere l’allestimento di nuovi ed efficaci vaccini.
Inoltre l’imposizione delle vaccinazioni, da parte delle autorità competenti, nel pieno dell’epidemia è un grave atto di irresponsabilità perché l’immunizzazione, come anche nell’uomo, dev’essere sempre eseguita anticipatamente per prevenire l’esplosione della malattia ed è controindicata quando essa è già in corso, pena l’aggravamento e il complicarsi dei casi.
E’ palese la forte preoccupazione dei pastori, di fronte alle voci secondo cui gli indennizzi, che comunque mai potrebbero compensare i danni prodotti dalla perdita degli ovini in quanto “strumenti di lavoro”, sarebbero condizionati alla somministrazione dei vaccini imposti dalle ASL e dall’assessorato alla Sanità.
CHIEDIAMO all’Assessore alla Sanità
1) La motivazione per la quale a tutt’oggi, a distanza di circa 2 mesi dall’esplosione dell’epidemia di BT nell’Isola, non si a stato ancora fatto alcun prelievo sierologico a ovini che hanno contratto la malattia, al fine dell’identificazione del sierotipo responsabile;
2) Per quale ragione le vaccinazioni siano state imposte paradossalmente non nei tempi previsti dal buon senso oltre che dai protocolli sanitari internazionali, ma pericolosamente e in modo irresponsabile nel pieno dell’epidemia;
3) Se abbia provveduto allo studio di un Piano di bonifica delle aree interessate all’esplosione dei focolai;
4) Se le risulti che gli indennizzi ai pastori per i danni subiti, siano condizionati alla somministrazione del vaccino imposto;
5) Quali provvedimenti la RAS e gli istituti preposti, intendono mettere in atto per accelerare l’erogazione degli indennizzi ai pastori affinché, con tempi lunghi e non certi, non si aggiunga al danno la beffa;
6) Se la RAS e i suoi Istituti hanno previsto l’incentivazione della ricerca scientifica in Sardegna sui temi relativi alla salute animale nei nostri allevamenti e in particolar modo al ripetersi ciclico delle epidemie di BT fra gli ovini;.
7) Se risulta che ad oggi i dati del Servizio Veterinario della Regione, siano stati aggiornati sull’evoluzione dell’epidemia e sui risultati nelle azioni di contrasto intraprese dalle ASL e dalla RAS.
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