Arrexonamentu a pizzus de sa “Commissioni Pari Opportunità” de su Comunu de Casteddu
Po andai a innanti depeus castiai agoa.
Quando soffiano le bufere di sabbia nelle piste del deserto ci si disorienta pericolosamente e per la sopravvivenza ci sono regole ferree da rispettare: tornare indietro e mettersi al sicuro in un punto conosciuto per non sbagliare pista e perdersi.
Nella bufera che sta travolgendo il nostro Partito e tutto il sistema politico, noi sardiste sappiamo guardare alle spalle in modo naturale e tornare a su connottu, alle origini della cultura del nostro popolo.
Il ritorno allo “splendore”, alla “civiltà” e ai “valori” della Carta De Logu e del Giudicato di E. d’Arborea, oggi è più che mai attuale in questa fase di pesante regressione della situazione femminile e ci fa capire che l’aspirazione ad una “Democrazia Paritaria” è un segno di grande emancipazione e di ritorno alla nostra storia.
E’ con questi occhi che leggo, inorridita, alcuni fatti riguardanti “certe donne della Commissione Pari Opportunità” del Comune di Cagliari, succubi di una moda idiota che le vuole consumatrici e allo stesso tempo merce di consumo.
Il mio messaggio parte dall’analisi di una delirante locandina “contro l’alcolismo…”, voluta dalla Comm. P.O. di una giunta di Centro-Destra e pagata con i soldi pubblici.
Noi donne libere, sardiste e progressiste, non c’entriamo nulla con questa tragica farsa: noi non riconosciamo queste commissioni addomesticate, gabbie dorate per le donne. Personalmente mi sono già ribellata allo Statuto Comunale che mi imponeva di far parte della Comm. Pari Opp. in quanto donna e come minoranza (nella “spartizione” – “su pratziri”), con il ruolo di vicepresidente.
Dando le dimissioni chiesi pure la soppressione di questa commissione, in quanto reale freno alla nostra emancipazione e sede istituzionale di inciuci, e non strumento di confronto e di organizzazione di momenti di libertà e di soluzione dei problemi delle donne nella società sarda.
Analisi del fatto
La Commissione Pari Opportunità del Comune di Cagliari infligge l’ennesima umiliazione e vergogna alle donne.
Per la giornata contro la violenza sulle donne, la Commissione P.O. onora L. Ron Hubbard (fondatore di Scientology) dedicandogli la chiusura della locandina sull’alcolismo. La pagina con i nomi delle componenti della commissione si chiude con una frase tratta da “La Via della Felicità” di L. Ron Hubbard, noto in tutto il mondo… MA SANNO CHI E’ ??? che imbarazzante leggerezza! che si documentino per evitare pesanti imprudenze.
Circola imperterrito per la città un depliant ufficiale del Comune di Cagliari e della Commissione Pari Opportunità, sul tema:
“Le donne e l’alcol – disagio nell’età adolescenziale e nuove tossicodipendenze”, pieghevole arricchito da un’infinità di immagini caotiche e di slogan, che nella loro confusa composizione tendono più a propagandare l’uso dell’alcool che a distoglierlo.
Dietro belle bottiglie colorate lo slogan:
“Non bevetevi il cervello!!” – “meno alcol più cervello” – “Non tutti sanno che… ci sono rischi importanti di danni al feto..” e via un lungo elenco di lesioni al feto, “dalle anomalie degli arti al possibile nanismo…”, alle “anomalie anatomiche del cervello cioè della circonferenza del cranio molto ridotta….”. Considerazioni degne dei testi di Cesare Lombroso, sull’antropologia criminale.
Seguono le “Informazioni utili per tutte le studentesse delle scuole superiori di Cagliari”.
Sono loro le incriminate perché in età fertile. Le vere responsabili delle anomalie dei propri feti.L
Lo slogan “Non berti la vita”, illustrato con ripetute immagini di carnose labbra rosse (quelle più propagandate dalla pubblicità) che bevono uno stimolante cocktail, quale messaggio mediatico intende dare?
Le autrici della locandina, farebbero bene a lasciare in pace i “cervelli delle donne in età fertile” e a preoccuparsi del proprio, preoccupandosi di andare nelle scuole ad apprendere il significato reale della grave piaga dell’alcolismo e delle altre droghe diffuse fra gli adolescenti (femmine e maschi).
Questi danni vanno ben oltre “quelli ai feti delle studentesse delle scuole superiori di Cagliari”, cui si rivolge la commissione, dando “informazioni utili” e riproponendo in maniera subdola la campagna antiabortista e di esclusione della libera scelta delle donne, in nome di una falsa morale ridotta a merce.
L’alcolismo purtroppo è una grave piaga sociale che deve essere affrontata con ben altro approccio e sensibilità.
Le donne che fanno riferimento al Centro-Sinistra, disconoscendo questa scellerata iniziativa, dovrebbero dimettersi dalla Commissione P.O. per il rispetto dovuto alla tradizione delle lotte per l’emancipazione delle donne, lotte e valori che sono parte fondante delle nostre idealità.
Le dimissioni sono anche un atto di rispetto verso l’istituzione comunale che non può essere usata né piegata ai propri meschini fini politici, con ciò ingannando i cittadini e sperperando fondi pubblici.
Rinnovo la richiesta al Consiglio Comunale di Cagliari di soppressione della Commissione Pari Opportunità, di cui per un brevissimo periodo feci parte come vicepresidente e dalla quale dimettendomi chiesi la cessazione, perché inadeguata ai propri ruoli istituzionali.
La mia richiesta non ebbe alcuna risposta, tanto meno fu oggetto di dibattito e fu ignorata da tutti. In Italia al contrario fece molto scalpore.
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