Alghero promossa nel mondo ma declassata in Sardegna. il caso “Ospedale Civile”
LE LOTTE NELLA CITTA’ CATALANA E IN TUTTO IL NORD OVEST DELL’ISOLA CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO PUBBLICO.
Alghero nell’immaginario collettivo è una delle perle della Terra Sarda. Certamente diversa da tutti i centri urbani dell’Isola non solo per la sua peculiarità storico-linguistica e architettonica, ma anche per la sua forte capacità attrattiva come città, al di là della sua ricchezza ambientale e paesaggistica tra mare ed entroterra. Essa infatti gode del privilegio di essere animata per tutto l’anno da flussi turistici e culturali internazionali. Alghero anche per la sua storia ha saputo intessere e conservare forti relazioni di scambi tra culture diverse legando la Sardegna alla Catalogna e al mondo. Ma tutto ciò poco importa nei Palazzi del Potere lungo la Via Roma di Cagliari o in Viale Trento.
Per un nostro antico gioco tra nordisti e sudisti sarebbe facile pensare alle responsabilità di una Politica cagliaritana distratta e accentratrice, se non fosse che il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna è di Sassari, così come lo è il Presidente del Consiglio, l’assessore alla Sanità è di Nuoro e la stragrande maggioranza della Giunta Pigliaru non è notoriamente cagliaritana. Numerosi consiglieri della Massima Assemblea sono del nord dell’Isola. Il dato di fatto è che la bella Alghero mai come in questi ultimi anni è stata condannata all’isolamento, all’impoverimento culturale, alla regressione anche nei diritti inalienabili, come quello alla Sanità pubblica, alla pari di tanti altri territori sardi.
Da goodbye Ryanair, ai tentativi di affossamento della facoltà di eccellenza come quella di Architettura, al declassamento dell’Ospedale Civile. Questi sono alcuni sintomi del malessere di Alghero, la città interpretata forse per distrazione una periferia di Sassari.
Eppure la Giunta del Presidente Pigliaru è di professori e di medici, ubidienti e accondiscendenti per indole e per il Potere, così li ha voluti il Presidente sassarese.
Alghero è lo specchio di ciò che avviene a Cagliari e in tutti i nostri teritori e come essi, subisce le scelte disastrose innanzitutto della classe politica sarda, della sua sudditanza, dei suoi complessi e dei suoi inciuci con Roma e i suoi governi.
Il 17 di Giugno ad Alghero si è tenuto un interessante convegno sulla Sanità Pubblica in Sardegna. Attraverso relazioni molto dettagliate, curate da addetti ai lavori, nonché interpreti politici, è scaturito un quadro completo, tanto credibile quanto preoccupante sulla salute della Sanità sarda. Dall’Ospedale Civile di Alghero, penalizzato dalla Riforma sul Riordino della rete ospedaliera isolana, che non classifica questo P.O. tra quelli di Primo Livello, all’unificazione delle aziende sanitarie con un accentramento del potere politico e finanziario sempre più elitario ed oligarchico, al caso Mater Olbia, emblema della privatizzazione della Sanità pubblica sarda e del neocolonialismo italo arabo. Questo è il quadro firmato dalle politiche della Giunta Pigliaru e dalla sua maggioranza di Centro Sinistra e dintorni.
Il convegno su “Sardegna Riforma Sanitaria: tagli agli sprechi o smantellamento della sanità pubblica?”
è stato organizzato da Sinistra Italiana di Alghero.
Relatori
Paola Correddu L’Ospedale Civile di Alghero e la Riforma
Mario Pala L’unificazione delle aziende sanitarie
Massimo Dadea Le novità della riforma sanitaria
Claudia Zuncheddu Il Mater Olbia
Per un approfondimento sul tema al più presto verranno pubblicati su FB gli interventi dei relatori.
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