Al Ministro della Salute della Repubblica Italina On.le Giulia Grillo
Lettera pubblicata da l’Unione Sarda il 6-11-2018
Gentile Ministro Grillo
La Sua risposta al nostro documento del 13/07/2018 inerente la complessità della Sanità sarda nelle specificità dei suoi territori ci lascia esterrefatti.
Ministra, Lei ha liquidato con sufficienza in due righe un documento a cui come ministro dello Stato avrebbe dovuto rispondere. Esordisce: “Fermo restando che non intendo demonizzare il settore privato…”, Le ricordiamo che nessuno di noi è contro il privato se il privato attinge le risorse dalle proprie casse e non da quelle pubbliche. Cosa ben diversa è la privatizzazione in corso del Sistema Sanitario Pubblico.
Se Lei avesse letto le nostre note sicuramente sarebbe stata più prudente. Non basta essere medici e/o ministri per affrontare un tema sensibile come quello della Sanità. L’emblema della privatizzazione che non serve ai sardi è il Mater Olbia, l’ospedale del Qatar decantato pubblicamente dal vostro leader Beppe Grillo e finanziato con soldi pubblici. Ma a metter mano sulla Sanità pubblica sarda ci sono anche le multinazionali della Salute che già controllano fasce della Sanità in Europa e in Italia.
Con la privatizzazione della Sanità essi si garantiscono finanziamenti sia dallo Stato che dalla Regione senza che la leadership politica locale chieda conti a questi gruppi multinazionali della dismissione e dei licenziamenti in corso nelle cliniche private da loro acquisite e già accreditate con il servizio sanitario regionale sardo. Oggi le nostre professionalità sanitarie vengono licenziate per essere sostituite da personale a basso costo e con il silenzio complice di certi sindacalisti.
Il diritto dei sardi alla Salute è stritolato da una guerra tra colossi privati che in attesa che crollino definitivamente gli ospedali pubblici sardi, hanno già rilevato cliniche a Cagliari e a Quartu oltre a numerosi centri come SRA e laboratori di analisi in tutta la Sardegna.
Questo è il frutto del pensiero neoliberista, della globalizzazione mondiale, propugnato da un’Europa che noi abborriamo e che tra mille contraddizioni il M5S pare sia arrivato a condividere.
Il nostro scetticismo sulle Politiche di questa Europa, sposate da tutti i governi italiani, si rafforza ancor più di fronte ai processi di privatizzazione dei Sistemi sanitari pubblici voluti ed imposti dai Poteri finanziari che dominano l’Europa delle grandi nazioni e delle banche.
La salute non può essere immessa nei mercati finanziari come se fosse una merce, in nome del Pil, dello Spread e del profitto di pochi. La consegna del Sistema sanitario pubblico nelle mani delle lobby della sanità privata fa sì che il diritto alla Salute torni ad essere un privilegio di casta sociale. Noi “demonizziamo” e non condividiamo questa Europa e i governi degli Stati membri, che rinunciando bovinamente alla propria sovranità, hanno abdicato il potere decisionale in materia sanitaria e di tutela dei diritti a favore dei poteri sovranazionali e dei voleri delle multinazionali della globalizzazione e della speculazione.
Ministra, il referendum voluto da Renzi sulla proposta di Riforma Costituzionale, bocciato dagli italiani, per chi non l’avesse chiaro, mirava a restringere gli spazi democratici per contenere possibili ribellioni popolari. Tutto ciò in previsione dei sacrifici che avrebbero imposto e di cui i tagli degli ospedali pubblici ne sono un esempio attuale.
Lei scrive “comunque, se mi sarà possibile, non mancherò di recarmi in Sardegna”. Le ricordiamo che come ministro è un suo dovere istituzionale dare risposte alle richieste e verificare senza nascondersi con sufficienza dietro quel “se mi sarà possibile”.
Cordiali saluti.
Claudia Zuncheddu – Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica
Articolo pubblicato dall’Unione Sarda il 6-11-2018
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