Acqua Bene Comune
Dibattito su “Acqua Bene Comune” organizzato dalla sez. Psd’Az di Quartucciu
Perdere la battaglia contro la privatizzazione dell’acqua significa perdere tutte le lotte per i diritti più elementari alla vita.
Attualmente il detto “vale più un litro d’acqua che un litro di petrolio” non è di certo un’esagerazione. Le multinazionali hanno ben capito che la vita può far a meno del petrolio ma non dell’acqua, e l’acqua purtroppo sta scarseggiando nelpianeta…
…[div align=”justify”] ragione per cui è il grande business del futuro.
ALCUNI DATI
Solo il 3% di tutta l’acqua del pianeta è potabile.
Di questo 3% il 2,70% è usato nell’agricoltura industriale.
Ci rimane solo lo 0,30% di acqua potabile.
Il 20% della popolazione mondiale, cioè quella ricca, la consuma quasi completamente cioè l’87%. Ciò significa che 1,4 miliardi di poveri muoiono di sete e di patologie legate alla disidratazione e a quelle legate all’uso di acqua non potabile.
Inoltre gli stravolgimenti legati all’aumento della temperatura terrestre, e cioè l’effetto serra, determineranno lo scioglimento di ghiacciai che faranno saltare le fonti idriche e l’acqua sarà sempre più scarsa.
Questa è la causa per la quale le multinazionali stanno mettendo le mani su quest’acqua per poi rivendercela.
Il 100% di aumento della bolletta e i tagli dell’acqua per chi non paga, graverà sulle classi più deboli. Mentre centinaia di milioni di poveri nel mondo moriranno di sete e di malattie.
IL PROBLEMA DELL’ACQUA IN SARDEGNA
Rispetto all’Europa, noi sardi vantiamo la più alta concentrazione di bacini artificiali nel nostro territorio.
La cultura idraulica da noi è quella che prevede l’imbrigliamento di fiumi o corsi d’acqua in bacini artificiali. Il risultato in 60 anni di Regione Autonoma della Sardegna l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle, con l’acqua da sempre razionata.
La RAS non si è mai preoccupata di un serio approvvigionamento idrico per la popolazione sarda. Basti pensare che gli acquedotti per acqua potabile e per l’agricoltura sono inefficienti, arretrati e con dispersioni che superano il 70%.
La risorsa “acqua” non è solo piovana, ma è:
– del sottosuolo
– dei graniti
– dei terreni carsici
– delle miniere
– dei pozzi artesiani
Questi tipi di approvvigionamento non sono stati presi in considerazione e integrati all’interno di una visione globale di uso delle risorse.
Prima dell’”Era Soru” in Sardegna esistevano circa 40 consorzi di bonifica e ciascuno vantava una grossa struttura organizzativa. Tutto ciò oggi è stato sostituito da un gestore unico che è ABBANOA.
Prima dell’avvento di Abbanoa il costo dell’acqua al metro cubo era decisamente inferiore. Chiedo dov’è il risparmio? Inoltre quanti licenziamenti ci sono stati?
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