A foras: Dimissioni Cappellacci
Richiesta delle dimissioni del presidente Cappellacci e dei vertici dell’ARPAS e dell’Autorità d’Ambito
Da tempo abbiamo denunciato l’arroganza e il disprezzo con cui il presidente Cappellacci definiva il popolo sardo nel corso di un colloquio telefonico con un personaggio de sa cricca, attualmente anch’egli inquisito per lo scandalo dell’eolico in Sardegna.
Dalle parole si è passati ai fatti, ovvero dal disprezzo dei sardi, alla vendita dei beni pubblici collettivi: vento, acqua, ambiente. Tutto ciò con la compiacenza e la connivenza di una parte dei vertici amministrativi regionali preposti alla tutela di questo patrimonio.
Il Presidente Cappellacci ha di fatto dimostrato di non aver alcuna autonomia politica e di essere un fedele esecutore di ordini estranei agli interessi dei sardi, manifestando palesemente grande attenzione ad operazioni politico-finanziarie con la connivenza di personaggi notoriamente legati ad ambienti di finanzieri chiacchierati.
Tutte queste “virtù” non sono l’identikit ideale per il governatore della Sardegna che per definizione dovrebbe difendere il bene comune e la dignità della sua gente. A maggior ragione oggi, di fronte ad una crisi economica senza precedenti, i sardi hanno bisogno di maggiore autorità e autorevolezza da parte dell’istituzione regionale, cosa indispensabile per la tutela dei nostri diritti e interessi, dal lavoro, all’identità, alla cultura.
Il Presidente con le ultime vicissitudini, che pare abbiano chiamato in causa anche altri esponenti della sua giunta e della sua maggioranza, si è delegittimato da solo con il fallimento politico nella difesa degli interessi dei sardi.
Per la gravità di quest’atto chiediamo che si presenti subito in Consiglio per aprire un dibattito libero e franco con tutti i consiglieri, ponendo all’ordine del giorno le sue dimissioni e quelle dei vertici di tutti gli apparati amministrativi istituzionali della Regione coinvolti nei recenti fatti. La Regione Sardegna non può permettersi né amministratori né funzionari di enti e di assessorati coinvolti in procedure ambigue e di “malaffare”.
Visto che il presidente Cappellacci è politicamente responsabile dei fatti inerenti queste connessioni fra “politica e affari”, permettendo la supremazia di un certo potere economico su quello politico, le dimissioni richieste sono un atto dovuto comunque vada a finire l’inchiesta giudiziaria.
Claudia Zuncheddu
Consigliera Regionale
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