La RAS non si è mai costituita parte civile nel processo per la “marea nera” a carico di E.On
Apprendiamo con sorpresa dalla stampa la posizione dell’Assessore regionale all’Industria Liori sulla “necessità che E.On paghi i danni ambientali che ha creato al territorio”. Non abbiamo dubbi sulle buone intenzioni dell’Assessore: dispiace tuttavia informarlo che, ad oggi, non ci risulta che il suo collega di Giunta, il Presidente Cappellacci, si sia dimenato per costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario a carico di E.On per il disastro ambientale del 2011, quando 36mila litri di olio combustibile fuoriuscirono da un foro nell’oleodotto che collega la centrale di Fiume Santo alla banchina sul mare dell’Asinara e invasero le acque di uno dei golfi più belli del Mediterraneo.
Al processo si sono costituiti tutti: dalle associazioni ambientaliste (Gruppo di intervento giuridico, Anpana, WWF) alle istituzioni locali (Provincia di Sassari, Comuni limitrofi ed Ente Parco dell’Asinara). Manca solo la Regione Sardegna. A rendere ancora più imbarazzante la posizione del Presidente, che evidentemente parla poco con i suoi Assessori, è che poco meno di un mese fa, con l’approvazione della mozione n. 281 in Consiglio regionale, l’Assessore all’Ambiente Biancareddu si impegnava formalmente di fronte all’Aula e ai sardi ad attivarsi per costituirsi parte civile in tutti i processi celebrati nell’Isola per disastri ambientali.
Stupisce quindi questa “svolta ambientalista” di una parte dei componenti della Giunta: personalmente inviterei gli Assessori Liori e Biancareddu a chiarirsi col Presidente Cappellacci per capire quali siano state le cause che abbiano impedito la costituzione di Parte Civile della RAS, dato che il termine ultimo per farlo era il 12 novembre scorso. Sembra quasi che lo sport preferito dal Presidente sia quello di arrivare tardi ai processi per la difesa degli interessi dei sardi (così avvenne per il caso del Poligono di Quirra, quando la costituzione di parte civile della RAS fu rigettata dal Tribunale perché “pervenuta in ritardo”).
Intanto insieme ai colleghi Sechi e Cocco di SEL ho depositato stamattina una interpellanza per chiedere formalmente al Presidente di riferire sul caso. Non dimentichiamo poi il processo per le mancate bonifiche a La Maddalena e i 100 milioni di fondi FAS scippati alle casse della Regione Sardegna e finiti nelle tasche della “cricca del G8” : è possibile firmare la petizione cliccando qui.
RASSEGNA STAMPA
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