Alluvione: “Stop al Piano casa, mai più seminterrati abitabili”
Già nel 2011 i consiglieri regionali di Sel, Carlo Sechi e Luciano Uras, avevano paventato, durante la discussione in Aula delle modifiche al Piano Casa che ha reso abitabili i seminterrati, il rischio che ci potessero essere un serio pericolo per le persone “dovute a scelte errate”. Oggi, a distanza di una settimana dall’alluvione che ha causato la morte di 16 persone più un disperso, Sel e Sardigna Libera tornano all’attacco del Piano casa, chiedendone l’abrogazione immediata con una proposta di legge. Inoltre il gruppo consiliare propone di trovare nella legge Finanziaria 2013 100 milioni di euro per la ricostruzione dei territori colpiti dall’alluvione.
“Abbiamo atteso quasi in religioso silenzio perché in quei momenti occorreva fare altro e lasciare le polemiche ad un momento successivo – ha detto il capogruppo Daniele Cocco – oggi presentiamo questa proposta di legge perché abbiamo parlato da sempre di quello che poteva rappresentare il consumo del suolo e siamo ancora in tempo per evitare che queste tragedie non possano succedere più”. Secondo Carlo Sechi di Sel, “è una vergogna che la legge sarda possa prevedere l’abitabilità dei seminterrati e creare, quindi, trappole per topi in soli 2,40 metri di altezza. Non siamo dei tecnici ma siamo amministratori e abbiamo fatto una battaglia dura contro questa possibilità”. “Questi sono stati cinque anni sprecati dietro la volontà del centrodestra di cementificare il territorio – ha aggiunto Claudia Zuncheddu di Sl – l’ennesimo attentato contro il Ppr deve essere sventato e la politica che sta portando avanti il centrodestra è una predisposizione per disastri idrogeologico”.
Fonte: SardiniaPost – 26/11/2013
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