Processo G8 a La Maddalena: «Beffa ai Sardi, Cappellacci si costituisca parte civile»
«Sino ad oggi il lassismo della RAS ha reso impunite bande di criminali che hanno inquinato la nostra terra, il mare e l’aria, e ora, come se non bastasse, vogliono stravolgere anche il nostro sottosuolo con le trivelle. A queste imprese, che hanno trasformato la Sardegna in una “camera a gas” per la salute dei sardi, è sempre stata garantita l’impunità».
Lo ha affermato la consigliera regionale indipendentista di SardignaLibera, Claudia Zuncheddu, intervenendo durante la seduta odierna del Consiglio regionale, convocato per discutere sulla costituzione di parte civile della RAS nei procedimenti giudiziari relativi a inquinamenti e disastri ambientali.
«Questa mozione comprende numerose azioni istituzionali già portate avanti dal mio Gruppo politico. Sul G8 a La Maddalena ci troviamo di fronte a due processi: il primo, citato nella mozione, è per il “disastro a mare”, mentre il secondo processo, che chiedo venga inserito nella mozione, riguarda le “mancate bonifiche a terra” (ex Arsenale militare). Per queste operazioni – spiega Zuncheddu – 100 milioni di Fondi FAS vennero trasferiti dalle casse sarde a quelle della ”cricca di Bertolaso”, senza che le bonifiche venissero mai eseguite. Dopo una lunga battaglia processuale, il TAR Lazio ha condannato la Presidenza del Consiglio a consegnare alla sottoscritta migliaia di atti amministrativi sino ad allora coperti da “Segreto di Stato”. Documenti che spiegano nel dettaglio i danni e le umiliazioni che la “cricca” ha riservato ai sardi».
«Le migliaia di documenti – continua Zuncheddu – li ho fatti pervenire tempestivamente al Presidente Cappellacci, al quale ho messo a disposizione anche i miei due legali affinché lo agevolassero nella costituzione di parte civile per conto della RAS. Nonostante le forti sollecitazioni, a distanza di quasi un anno nulla è avvenuto per difendere i diritti e l’orgoglio dei sardi, ancor meno la costituzione di parte civile, il cui termine ultimo è fissato per il 20 gennaio 2014».
«L’ennesima beffa dello Stato italiano contro la RAS – aggiunge Zuncheddu – l’ha infine operata l’ex-Ministro all’Ambiente Clini, che con un decreto dell’agosto 2012 ha eliminato La Maddalena dai Siti di Interesse Nazionale, scaricando sulla Regione i costi delle bonifiche».
«Con questa mozione – conclude Zuncheddu – il Consiglio Regionale deve solennemente chiedere al Presidente che si costituisca parte civile, per far sì che nelle casse sarde rientrino almeno quei 100 milioni di Fondi FAS, visto che è certificato che i lavori non sono stati eseguiti. Mai come in questo periodo di crisi quei fondi possono dare respiro alle nostre emergenze, dai nostri malati di SLA alle povertà estreme in forte crescita».
Fonte: SardiniaPost – 16/10/2013
Ambiente: Sardegna, da Consiglio ok a costituzione parte civile in processi
Cagliari, 16 ott. – (Adnkronos) – Il consiglio regionale della Sardegna ha approvato le mozioni presentate dai consiglieri del Psd’Az Efisio Planetta e Massimo Mulas (Sardegna è già domani) che chiedeva la costituzione di parte civile della Regione Sardegna in tutti i casi di procedimenti penali relativi a inquinamenti e a disastri ambientali consumati nel territorio dell’Isola. Nel corso della discussione è intervenuta Claudia Zuncheddu (Sardigna Libera), che evidenziato “la mancata costituzione della Regione nel processo per la così detta cricca dei lavori a La Maddalena e non solo: ricordo che il water front dell’Arsenale della Maddalena è ancora interdetto perché è ancora avvelenato”.
“Ho messo a disposizione del presidente della Regione anche due legali per procedere alla costituzionale di parte civile per il risarcimento di quei danni – ha aggiunto – A distanza di quasi un anno nulla è avvenuto, però. La Regione può ancora farlo, evitando che il Comune della Maddalena si senta abbandonato. Cosa impedisce di costituirci parte civile con personaggi spregiudicati come Bertolaso, Anemone e più, imputati in questo procedimento? Vorrei che si facesse luce su questo e che nelle casse sarde rientrassero almeno i cento milioni di Fondi FAS, visto che ormai è certificato che quei lavori non furono mai fatti. Mai come oggi quei fondi ci servono”.
RASSEGNA STAMPA
Alguer.it – 16/10/2013
Gallura Informazione – 16/10/2013
L’Unione Sarda – 17/10/2013
La Nuova Sardegna – 17/10/2013
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