in previsione delle elezioni regionali. la mia dichiarazione a L’Unione Sarda sul dibattito all’interno del mondo indipendetista. quali prove d’intesa?
19/09/2013 Dichiarazione al giornalista G. Meloni de L’Unione Sarda sul bilancio del dibattito, ad oggi, all’interno del mondo indipendentista isolano
“Indipendentisti, prove d’intesa” pag. 10
In Sardegna l’unica alternativa vincente per la rottura della dipendenza dall’Italia, oggi è la creazione di un vasto fronte popolare che veda unite tutte le forze politiche identitarie, sardiste, indipendentiste, i numerosi movimenti di ribellione alle imposizioni esterne ed estranee agli interessi dei sardi, comprese tutte quelle diversità in seno ad alcune formazioni politiche progressiste italiane, che in questi anni, si sono caratterizzate per le loro battaglie anticoloniali e identitarie.
Come ritengo che il M5S in Sardegna, essendo anch’esso una forza politica di ribellione e di contrasto al sistema dei blocchi italiani, imposto dalla legge elettorale, fa parte integrante di questo possibile fronte. Questo fronte unitario con la ricchezza delle sue diversità, potrebbe realmente competere a un progetto di guida della Sardegna e garantire il superamento della crisi creata dalle politiche del Governo italiano e dalla Finanza internazionale.
Questo è il presupposto.
Se non c’è questa volontà che deve essere espressa in termini chiari da parte di tutte queste forze politiche e realtà sociali (e già qualcuno anticipando “candidature solitarie” non contribuisce certamente a questo progetto), si pone comunque per il mondo indipendentista e identitario, vista la Legge elettorale sarda con i suoi sbarramenti e la forte riduzione del numero dei consiglieri, la necessità di un’alleanza anche con forze politiche italiane purché siano progressiste, democratiche e abbiano al centro del loro programma una condivisione di un percorso di superamento della crisi, di salvezza e affermazione della nostra identità politica, economica e culturale.
Un progetto indipendentista non può restare fuori dalla massima istituzione della Nazione sarda ovvero: il Consiglio della RAS, che decide, se vuole realmente, anche in contrasto con le direttive dello Stato italiano, il proprio percorso di autogoverno e di sovranità.
Questa è la posta in gioco per le prossime elezioni regionali sarde. Nessun sardo che ha a cuore le sorti della Sardegna può esimersi da questa sfida epocale.
Claudia Zuncheddu
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