Sui ritardi della RAS nella fornitura dei vaccini per i bovini e i gravi danni agli allevatori sardi
Consiglio Regionale della Sardegna
XIV Legislatura
Interrogazione Zuncheddu, Cocco, Sechi, Cugusi con richiesta di risposta scritta in merito ai gravi ritardi della RAS nell’approvvigionamento dei vaccini per bovini, i conseguenti ritardi nella movimentazione oltre Tirreno e gli ulteriori danni al comparto pastorale sardo già duramente messo in ginocchio dalla crisi finanziaria in corso
Premesso che
– come ormai accade ciclicamente, anche quest’anno, da diversi mesi è in corso la protesta degli allevatori sardi per i notevoli ritardi con cui la RAS effettua la distribuzione dei vaccini che oltre a immunizzare i bovini sardi (privi di copertura dal settembre del 2012), ne permettono la movimentazione nei mercati oltre Tirreno;
– il settore agro–pastorale, già fortemente colpito dalla crisi finanziaria in corso, non può più subire le negligenze, i ritardi e l’inefficienza della “macchina regionale” che paradossalmente dovrebbe essere deputata alla tutela e alla valorizzazione di quei settori su cui poggia l’economia sarda;
– le denunce degli allevatori partono dalla lungaggine dei tempi che intercorrono dalla fase di gara per la fornitura dei vaccini, all’atto della vaccinazione del bestiame; nel 2013, come già denunciato sulla stampa sarda, quest’arco di tempo, lungo sei mesi, ritarderebbe l’immissione dei capi bovini sardi nel mercato italiano (non prima del mese di luglio), contro i programmi previsti dagli allevatori che mirano a movimentare il bestiame nel mese di maggio, in quanto periodo ideale sia per il peso che i vitelli raggiungono, sia per il prezzo cui possono essere venduti singolarmente, garantendo il massimo profitto;
– tali ritardi sono responsabili del deprezzamento dei nostri capi di bestiame, della notevole perdita economica per gli allevatori sardi e quindi del crollo del nostro mercato;
– il Ministero della Sanità stabilisce che la movimentazione del bestiame è possibile solo a seguito di accordi commerciali precedentemente siglati fra le varie regioni, quindi il rispetto dei tempi previsti, consentirebbe agli allevatori sardi di soddisfare le crescenti richieste di mercato da parte di altre regioni d’Italia;
– nonostante le grandi potenzialità di offerta del mercato sardo, a causa della “burocrazia e dell’inefficienza” dell’amministrazione regionale, alla Sardegna vengono chiusi diversi mercati italiani;- paradossalmente, mentre l’esportazione dei bovini sardi viene penalizzata, in Sardegna si assiste a fenomeni di importazione e di immissione nei nostri mercati interni di carni di dubbia provenienza e verosimilmente non sottoposte alle vaccinazioni previste, creando con ciò un danno alla nostra economia e alla salute dei consumatori;
Tutto ciò premesso
Si interroga il Presidente della RAS, l’Assessore alla Sanità e l’Assessore all’Agricoltura per sapere
1) quali siano le ragioni dei ritardi nell’approvvigionamento dei vaccini per il bestiame bovino;
2) quali iniziative abbiano intrapreso o intendano intraprendere per far sì che le situazioni sopra descritte non continuino a penalizzare gli allevatori sardi, quindi la nostra offerta di mercato;
3) se intendano rispettare i tempi previsti per le vaccinazioni dei bovini, garantendo con ciò la certezza dei tempi per la movimentazione del bestiame, consentendo con ciò ai nostri allevatori di onorare gli accordi siglati e le richieste di mercato da parte di altre regioni;
4) se abbiano provveduto a mettere in atto misure finalizzate alla stipula di contratti interregionali con altre regioni oltre al Lazio e al Veneto, così come sollecitato dagli allevatori sardi e dalle loro categorie;
5) se intendano effettuare dei controlli puntuali sul fenomeno di importazione di carni di incerta provenienza;
Cagliari, 29/05/2013
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