Una legge così “sobria” e così “snella” che taglia anche
Consiglio Regionale
Seduta del 29/09/2011 seduta pomeridiana
Continua il dibattito Intervento sull’Art. 1 del Testo Unificato N. 1-7/Naz/A
Tracce del mio intervento
In questa legge-farsa, alla pag. 4 si legge:
“…il testo approvato dalla Commissione I° propone un’autoriduzione nella composizione del Consiglio regionale in linea con le tendenze attuali diSobrietà e di Snellezza degli organi istituzionali…”
Mentre
La filosofia demagogica che aleggia in quest’Aula è la stessa che durante il mesi di agosto ha fatto si che Berlusconi e soci varassero cinque diverse proposte di Finanziaria, …ovviamente per ridurre i costi della politica… già! per non toccare nessun privilegio ai senatori, ai deputati, a noi consiglieri regionali e a tutti i costosi apparati istituzionali.
Tutto ciò ovviamente ben architettato per mettere le mani in tasca ai salariati, ai ceti più deboli, alle piccole imprese, ai piccoli commercianti, a tutte le nostre aziende in fallimento e lasciate sole in balia dello strapotere delle banche e di Equitalia: la mano lunga dello Stato italiano.
Questo scempio avviene sotto gli occhi di tutti senza alcuna possibilità di nuova produzione di reddito e quindi di nuova ricchezza da distribuire, senza nessun sostegno da parte del credito che sarebbe fondamentale in questa situazione di crisi economica che rischia di sfociare nella recessione.
E qui si parla di sobrietà e snellezza… di come difendere i privilegi a costo di riduzioni numeriche dei consiglieri regionali.
L’Art 1 (e unico del testo unificato)
è così sobrio e snello tanto da non garantire neppure la “diversità di genere” prevista dalla stessa Costituzione, mentre nella proposta del CS, seppur vagamente e a parole garantisce il diritto di rappresentanza… peccato che tra le formazioni del CS in Aula, la presenza delle donne sia molto più ampia di quella del CD: n° 2!
Come impone l’ideologia berlusconiana, le donne sanno obbedire nello spostarsi e lasciar posto agli uomini.
Peccato che per avere tre donne in Giunta il TAR abbia dovuto imporre a Cappellacci il rispetto delle leggi, dietro richiesta delle 2 donne dell’opposizione, alla faccia del diritto alla rappresentanza di genere.
La finale è che tutta questa farsa demagogica che vede l’efficienza dei consiglieri nella riduzione del numero, non nella partecipazione attiva e produttiva all’interno del Consiglio, arrivando come sostiene il CD, ovviamente senza che il CS smentisca nella sua proposta, che gli 80 costituenti del 1948 erano tali per permettere la comunicazione fra eletto ed elettore. Tutto ciò come se la stampa e l’informazione non esistesse o forse esisteva in maniera più libera di quella di oggi, oppressa da monopoli e lobby televisive e di carta stampata che con la loro sudditanza hanno permesso l’esclusione dall’informazione delle stanze del potere alla maggioranza dei cittadini sardi.
Questo si che è deficit di democrazia!
La crisi della politica e lo strapotere della “leadership” nasce da tutto ciò e i consiglieri firmatari delle due proposte di legge, in nome di diversi interessi sono complici di questo sistema di potere che creando una “super casta” incontrollabile nel nome dell’efficienza e dell’ossequio agli ordini italiani, ovviamente non entra in merito ai costi e ai privilegi cui non intendete rinunciare.
Claudia Zuncheddu
Consigliera regionale Indipendetistas
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