CUD TELEMATICO: INCONCEPIBILI I GRAVI DISAGI E I COSTI A CARICO DEI CITTADINI
Consiglio Regionale delle Sardegna
XIV Legislatura
Interrogazione Zuncheddu con richiesta di risposta scritta sui gradi disagi arrecati soprattutto agli utenti anziani nella compilazione telematica del modello CUD
Premesso che
– la Legge n. 228 del 24 dicembre 2012 (la cosiddetta “Legge di Stabilità 2013”) stabilisce che a decorrere dall’anno 2013 “gli enti previdenziali rendono disponibile la certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente, pensione e assimilati (CUD) in modalità telematica” e che “è facoltà del cittadino richiedere la trasmissione del CUD in forma cartacea”;
– tali disposizioni stanno creando notevoli disagi e difficoltà soprattutto a migliaia di utenti anziani, fortemente discriminati in quanto si ritrovano impossibilitati a procedere autonomamente o perché non dispongono di un computer e di connessione internet o per mancanza di familiarità con i mezzi tecnologici;
– inoltre, nel caso in cui un utente decidesse di avvalersi della possibilità di richiedere copia cartacea del CUD, si troverebbe costretto a seguire le procedure impostate dall’INPS e ad affrontare tutta una serie di notevoli disagi (per esempio la lunga trafila per ottenere il pin necessario per inoltrare la richiesta telematica che, fra l’altro, viene modificato d’ufficio ogni tre mesi; le file interminabili presso gli uffici preposti, dove non sono stati attivati sportelli dedicati a questa specifica procedura, che infatti si aggiunge alle tantissime altre richieste che l’Istituto previdenziale si trova ad affrontare, causando il sovraccarico di domande per cui gli operatori devono far fronte anche al blocco telematico, che allunga ulteriormente i tempi necessari);
– ad aggravare la situazione, già di per se profondamente discriminante rispetto alla fascia di utenti più anziani, vi è anche il fatto che la nuova procedura comporta anche costi aggiuntivi a carico dell’utente: aspetto decisamente inopportuno visto che, come dichiarato da alcuni degli stessi operatori e funzionari degli Enti previdenziali, si tratta di una situazione paradossale in cui un ente pubblico “dirotta fuori dalle proprie strutture parte dell’attività… esternalizzando un servizio che dovrebbe invece costituire uno dei suoi compiti”;
– tali procedure sembrano essere state dettate esclusivamente sulla base dei tagli finanziari perpetrati indiscriminatamente dallo Stato Italiano a scapito delle fasce più deboli della popolazione e che sulla base pratica rivelano tutta una serie di debolezze e inapplicabilità, tanto da aver creato numerose proteste non solo fra gli utenti, ma anche fra gli stessi impiegati preposti alle operazioni negli uffici competenti;
– si tratta dell’ennesimo caso in cui lo stato italiano non solo priva i cittadini di un servizio pubblico, dovuto loro gratuitamente, ma lo rende un servizio oneroso e disagevole, demandandolo a patronati, consulenti e commercialisti che prestano lo stesso servizio a pagamento;
Tutto ciò premesso
Si interroga l’Assessorato del Lavoro e tutti gli Assessorati competenti per sapere
1) se e quali iniziative abbiano intrapreso per far fronte ai gravi disagi evidenziati in premessa;
2) se abbiano intenzione o abbiano già provveduto a farsi portavoce di questi disagi e della situazione insostenibile che si è venuta a creare per gli utenti sardi presso i competenti Ministeri Italiani
Cagliari, 12/04/2013
Claudia Zuncheddu
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