DECIMOMANNU: Bocciata la discarica a Pranu Mannu – La vittoria di un Popolo che difende il suo territorio
La forte mobilitazione in difesa del territorio e dell’ambente della collettività di Decimomannu, ha dato i suoi frutti. Il NO trasversale all’interno del Consiglio comunale, alla realizzazione di una discarica di rifiuti (compresi fanghi rossi) in un santuario naturalistico di straordinaria bellezza: la Piana del Cixerri, su cui poggia a tutt’oggi un’economia agricola fiorente, è una vittoria della mobilitazione delle cittadinanze interessate. L’area a forte vocazione turistica, che vanta un notevole pregio anche per la presenza di importanti monumenti archeologici nuragici e romani, rischiava di diventare la discarica di rifiuti, anche pericolosi, per l’interesse economico di società italiane senza scrupoli, con consolidato curriculum giudiziario e con il sostegno di una certa politica locale “distratta e superficiale”.
Con una lotta senza tregua, nel territorio e dentro le istituzioni di ogni ordine e grado, da parte delle collettività locali, del Comitato antidiscarica di Decimomannu e di “gente di buona volontà”, per la difesa del proprio patrimonio identitario naturalistico, storico e culturale, si è finalmente riusciti a incidere con determinazione sulle scelte riguardanti il “bene comune”, salvaguardandolo all’interno dello stesso Consiglio comunale, che si è espresso con un sonoro NO alla discarica e alla devastazione del territorio.
Il NO alla discarica della società milanese DANECO, è stato votato con una maggioranza “trasversale” dopo tante incertezze, tentennamenti e omissioni da parte di una certa politica locale, forse sensibile al fascino di chi arriva dal mare…. Le decisioni dell’Assemblea consiliare hanno dovuto tener conto della presenza attiva degli esponenti del Comitato antidiscarica, che non hanno risparmiato accuse a quella parte politica, sindaco compreso, che non operando in trasparenza e non fornendo le giuste informazioni alla collettività di Decimomannu ha esposto al rischio di svendita e di stravolgimento ambientale il proprio territorio: che è l’unico bene collettivo non riproducibile una volta venduto e devastato.
La partecipazione popolare è stata determinante e di grande supporto per la consigliera comunale Cristina Gai, che su questo tema ha saputo dar battaglia in tempi non sospetti e in solitudine, arrivando persino a dimettersi da quella maggioranza che in maniera “stolta”, asseconda l’interesse della società milanese a discapito degli interessi della collettività di Decimomannu, che nella salvaguardia ambientale e nella valorizzazione del patrimonio archeologico e naturalistico, vedeva in quei luoghi una reale possibilità di occupazione e sviluppo sostenibile .
Nel Consiglio comunale, con 13 voti contrari alla discarica e 4 favorevoli (quello del vicesindaco, dell’assessore all’Agricoltura… bontà sua! quello di un consigliere di maggioranza e uno della minoranza) la milanese Daneco viene messa alla porta, bloccando quindi l’ennesima speculazione sull’ambiente, sul territorio e sulla stessa salute delle popolazioni di questa zona della Sardegna.
La lotta antidiscarica da parte dei cittadini, con il sostegno di azioni istituzionali anche all’interno della Regione Autonoma della Sardegna, è un esempio di come la democrazia partecipativa può sconfiggere il cinismo di chi vede la Sardegna come l’”Eldorado”, un far west dove tutto è possibile (anche grazie a qualche “indiano” rinnegato e compiacente) in favore del proprio arricchimento e in dispregio dei luoghi e dei suoi abitanti. Queste operazioni speculative, sconfitte dalla mobilitazione popolare, purtroppo spesso s’intersecano con una Politica locale e regionale poco lungimirante, affaristica, e lontana dagli interessi e dai bisogni economici, sociali e culturali delle collettività sarde.
Questi interessi della Politica, non possono coincidere con quelli dei cittadini.
Claudia Zuncheddu
Commenti