Tagli alle circoscrizioni giudiziarie sarde: la schizofrenia dello Stato italiano
Storie dello Stato italiano in Sardegna tra “ingiustificate assenze…” e “ingombranti presenze: militari, industriali…”
Comunicato stampa
Sui tagli alle circoscrizioni giudiziarie isolane – tace la classe politica sarda
In Sardegna crescono le proteste per la soppressione dei piccoli tribunali, mentre a tutt’oggi, la mozione n° 76 (prima firmataria: Claudia Zuncheddu) “sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie in Sardegna”, sottoscritta il 27 Luglio 2010 dai capigruppo delle forze politiche presenti in Consiglio Regionale (ad eccezione del Psd’Az), risulta depositata e incomprensibilmente ignorata e mai discussa.
Alla luce dell’ondata di tagli imposti dal Governo italiano a tutti i settori sociali, culturali ed economici nella nostra isola, la classe politica sarda non può più rispondere con l’impotenza e la rassegnazione, delegando, oggi, il Presidente Monti, a decidere per noi.
Sollecitiamo la discussione in Aula della mozione con la certezza che dal confronto democratico, sul tema dei tagli alle circoscrizioni giudiziarie nel territorio isolano, scaturisca una presa di posizione netta della classe politica sarda che oltre a garantire occupazione ed efficienza dei servizi ai cittadini, cui i tribunali sono deputati, restituisce anche decoro e dignità al ruolo istituzionale del Consiglio della Regione Autonoma della Sardegna.
Come già denunciato da tempo, la proposta di lasciare una sola sede giudiziaria per ogni capoluogo di provincia rappresenta l’ennesimo provvedimento urgente che non si inserisce, come dovrebbe essere, in nessun tipo di riforma organica e strutturale.
In un periodo in cui la Sardegna si ritrova ad essere al centro di inchieste giudiziarie per interessi speculativi da parte di un gruppo di sedicenti finanzieri e uomini di affari, tale provvedimento rischia di sopprimere l’unico vero e proprio presidio a difesa della legalità non solo contro la delinquenza locale, ma anche contro le infiltrazioni mafiose, da tempo accertate anche in alcune aree in Sardegna da parte della Magistratura.
Non è tollerabile che il sistema giudiziario isolano, già alquanto precario, subisca un taglio di tale portata. Questo è il segno di un ulteriore allontanamento della presenza dello Stato in Sardegna, già storicamente distante, in tutte le sue articolazioni. Con tali provvedimenti si sancisce la sconfitta delle istituzioni democratiche e della stessa istituzione di Regione Autonoma a Statuto Speciale.
Claudia Zuncheddu
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