Sul ripristino degli stipendi dei consiglieri regionali…
…un’occasione persa per onorare la volontà popolare e la dignità delle nostre istituzioni democratiche
Seduta del Consiglio Regionale del 12/06/2012
Nel corso della seduta consiliare del 12 giugno, dopo la sospensione dei lavori alle ore 20,16, ripresi alle 21,27 sul disegno di Legge: “Integrazione alla legge regionale 4 agosto 2011, n. 6 (Norme in materia di organizzazione e personale) relativa ai contratti di collaborazioni coordinate e continuative” (327/A), è stato presentato un emendamento aggiuntivo che contemplava il ripristino delle indennità dei consiglieri regionali.
Per ciò che concerne il tema dell’emendamento riguardante il ripristino delle indennità ai consiglieri regionali, ritengo che un argomento così “sensibile” e importante, andava innanzitutto portato preliminarmente a conoscenza di tutta l’Assemblea Regionale (di tutti i consiglieri), quindi della Conferenza dei Capi-gruppo che su questo tema, previa informazione, avrebbero dovuto programmare una sessione di lavori. Tutto ciò alla luce dell’importanza del recente pronunciamento referendario. Questo metodo avrebbe permesso a tutti i consiglieri di conoscere l’emendamento in tempi ragionevoli e di pronunciarsi consapevolmente e con chiarezza.
In quest’occasione, nella mia dichiarazione di voto, dissentendo dal metodo, annunciavo la mia astensione anche per non aver avuto l’opportunità di prendere in visione l’emendamento. Inoltre sul punto 2., riguardante la riduzione dell’indennità di carica nella misura del 30 per cento, e quello della diaria nella misura del 20 per cento (sulle indennità in vigore al 31 dicembre del 2003), ho ribadito le mie posizioni da sempre espresse sin dall’inizio della legislatura e cioè, personalmente, ritengo che l’indennità di carica sia da sopprimere totalmente, in quanto tutti i ruoli, a mio avviso, sono già coperti dallo stipendio.
Così come sono d’accordo per la riduzione della diaria (vedi la mia proposta di Legge sui temi della riduzione dei costi della politica, mai discussa in Aula!). Purtroppo con l’emendamento presentato in sede di Consiglio nella seduta notturna del 12, non avendo gli elementi per comprendere in che misura si tagliava, ho scelto di restare in Aula a difendere le mie posizioni politiche con l’astensione. Non potevo votare contro perché ciò avrebbe comportato sia la giusta soppressione dell’”indennità di carica” ma automaticamente anche la bocciatura della “riduzione degli stipendi”.
Purtroppo su questi temi e sulla loro chiarezza e trasparenza, siamo di fronte a un populismo dilagante che non contribuisce a creare una seria informazione sulla moralizzazione della politica e sulla credibilità delle istituzioni che la rappresentano di cui i consiglieri regionali sono parte integrante.
Auspico che in sede di Assemblea Regionale, al più presto si faccia chiarezza sulla gestione degli Enti, delle Agenzie regionali e sulle consulenze esterne, quindi sui temi riguardanti le “spartizioni politiche” e il “grande sperpero di danaro pubblico”: argomenti sino ad oggi “innominabili” nelle sedi dei partiti e nelle stanze di Viale Trento e di Via Roma.
Un esempio di questa dilagante demagogia e malcostume, è stato espresso da chi mentre propagandava anche in TV i referendum, nello stesso tempo si affrettava a sistemare “i propri uomini nei posti di potere”… il caso Lorefice-Carbosulcis, non è che un esempio.
Claudia Zuncheddu
Consigliera Regionale SardignaLibera
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