Sulle dichiarazioni del Sig.Briatore circa la “tassa sul lusso”
La tassa sul lusso in Sardegna, che ha il senso di contributo al ripristino ambientale, non piace a Briatore, né ai frequentatori del famoso Billionaire.
Certo, la tassa sul lusso questi signori la vorrebbero pure pagare, se non fosse che quella tassa d’accesso cambierebbe il senso del sentirsi in vacanza in Sardegna:
non più “padroni in colonia” ma “turisti in casa altrui”, che per godere della bellezza della nostra terra devono pagare un contributo, necessario, al ripristino e alla tutela di quella natura sempre più deturpata e vilipesa dalla massiccia presenza turistica di cui essi stessi da sempre fanno parte.
Il sogno della vacanza in colonia nella piccola Africa a 50 minuti da Milano è finito.
La fine dell’illusione innervosisce Briatore che con l’acquisto di grandi spazi nei giornali italiani da sfogo a un rumoroso tam-tam contro la tassa sul lusso in Sardegna.
Lui che di pubblicità dice di non averne bisogno e che ha sostenuto “se Soru va all’estero non lo conosce nessuno. Io sono molto più famoso”.
Sig. Briatore, lei che è ricco (e quindi la tassa la può pure pagare), è famoso, è schivo alla pubblicità, ma allora per conto di chi parla? Forse lo fa a nome di un suo vicino di casa, altrettanto famoso e che della pubblicità ha fatto un impero mediatico?
Già, non si può pagare una tassa per uccidere il sogno del bel vivere in colonia dove a “is meris” tutto è rigorosamente dovuto.
La tassa sul ripristino ambientale, modulata e applicata in maniera rigorosa, è un dovere per i turisti oltre che un mezzo che consente a noi Sardi di tutelare il nostro patrimonio che è la nostra ricchezza.
Questo sì che è l’unico lusso della nostra collettività!
Noi Sardi accogliamo chi viene in amicizia e con il rispetto dovuto alla nostra storia, alla nostra tradizione e alla nostra terra.
Siamo orgogliosi e felici di privarci della presenza di certi “illustri amici della Sardegna”, compresi ignobili principi di casate reali tristemente note nella storia di noi Sardi e nelle recenti cronache giudiziarie.
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