Messaggio per tutti gli amici
“5 X 1000”
ricordare e divulgare a favore dei bambini delle grandi sabbie
Cod. Fisc. 92 14 04 90 928
Aggiornamento sul Progetto “Una scuola per i piccoli tuareg” del Mali”.
La relazione sull’ultima missione nel deserto del Mali (dicembre-gennaio 08) non può che esordire con: “è stata particolarmente emozionante”.
La gestione dei nostri fondi, da parte dei capi tuareg è stata davvero straordinaria. Vi assicuro che va oltre ogni nostra immaginazione.
La creazione dei tre nuclei scolastici, dislocati rispetto a Gargando di 7, 30 e 57 Km (Tin Adanda, Tin Gnèrè e Tin Lokiyan), hanno consentito di accogliere un grande numero di bimbi sparsi nel deserto. Attualmente sono quasi 500.
La percentuale più alta degli scolari è rappresentata da bambine. E’ un dato positivo!
A Tin Adanda è stato costruito un locale di mattoni crudi. Un insegnante con il suo stipendio ha acquistato i banchi (lunghi tavoloni e rudimentali cavalletti) e una vecchia lavagna. Il materiale didattico è ridotto ai minimi termini: qualche matita e dei fogli di carta solo per le grandi occasioni. Nessuno possiede un quaderno e i pochi libri sono ad uso collettivo.
Nelle altre due sedi i bimbi scrivono sulla sabbia e sono ancora più disagiati.
La capacità di apprendimento è sorprendente. Abbiamo assistito con stupore ad una lezione di arabo e francese. Il livello di partecipazione era elevatissimo.
Le famiglie
In prossimità delle scuole si sono insediati gli accampamenti delle famiglie degli scolari. Questa integrazione naturale è in armonia con la loro vita e con l’ambiente. La scuola affida alla famiglia di ogni scolaro la scorta di cereali per garantirgli l’alimentazione di base.
All’alba gli uomini con le loro capre e i loro dromedari partono alla ricerca di zone umide per il pascolo per poi rientrare al tramonto.
I bimbi passano gran parte della giornata a scuola. L’ingresso è imposto dal suono di un tamburo di un freno di fuoristrada fissato ad un bastone sulla sabbia.
Un fatto storico nato dal caso
La scuola, casualmente, ha voluto che un fatto di straordinaria importanza andasse di questi tempi ad arricchire la millenaria storia dei tuareg. Dal 1993 al 1996 in questa zona desertica ci sono state pesanti repressioni contro i tuareg che lottavano per l’affermazione dei diritti di un popolo alla libertà, all’identità e alla sopravvivenza. Per sfuggire al massacro una grossa fascia di tuareg si rifugiò nel deserto della Mauritania e in Burkina Faso. A distanza di dieci anni, tornano nel loro deserto insediandosi con i loro accampamenti in prossimità delle scuole. La storia ha voluto che in una parte di Sahara dove c’era il nulla, oggi ci sia un popolo che ha ripreso a sperare e a vivere.
“Questo è per noi un evento importante e come tale resterà documentato nella nostra storia millenaria. Ho viaggiato per gli Emirati Arabi, ho visto Algeri, Tangeri, Il Cairo, ho visto grandi case e grandi ricchezze, ma nessun tuareg può rinunciare al suo deserto e alla vita nella tenda. Noi siamo uomini liberi e lottiamo per il diritto al nostro sogno”. Così ci diceva un capo villaggio.
Oltre la scuola la sanità
E’ stata creata all’interno del progetto scuola, una piccola infermeria in mattoni crudi che conserva gelosamente alcuni antibiotici e qualche analgesico. Un giovane tuareg che vanta rudimenti di medicina e una ostetrica sempre pronta a partire per gli accampamenti dove necessita il suo intervento, espongono la drammatica situazione farmaceutica felicitandosi per la discreta scorta dei farmaci da noi portati in questa occasione.
Ma la “nostra farmacia” è benevolmente aiutata dalla medicina tradizionale: un’anziana donna con i suoi misteriosi rimedi persino contro le epatiti. Non c’è radice che cresce nel deserto di cui i tuareg non conoscano gli effetti medicamentosi.
Le donne
Sono in fermento e sollecitano un progetto a loro riservato.
Si sono organizzate sottoforma di cooperativa per la ripresa della produzione dei loro manufatti tradizionali in cuoio: sono bellissimi e molto particolari nella loro essenzialità.
PROPOSTE SU COME PROCEDERE
– La situazione sanitaria è drammatica. La mortalità infantile è elevatissima. Geograficamente rientrano nella cosiddetta “fascia meningitica”, patologia diffusa e responsabile di numerosi decessi. Proponiamo una campagna di vaccinazione contro la meningite.
Notizia dell’ultima ora: Medicina senza Frontiere, venuta a conoscenza dell’esistenza delle scuole e dei nuovi insediamenti, ha provveduto a vaccinare gli scolari contro la meningite.
– La malaria è diffusissima con elevata incidenza di mortalità. Purtroppo per la povertà non possono neppure accedere all’”artemisina”, farmaco assai efficace e non caro usato in Africa contro le febbri malariche.
– Lanciamo la campagna per l’acquisto degli animali: una mandria di vacche e un gregge per la scuola. Questo patrimonio consentirebbe alla scuola di autofinanziarsi.
Cinque capre o una vacca andrebbero affidate alle famiglie a seconda che abbiano uno o due bimbi a scuola.
I vitelli e gli agnelli che nascono, tornano alla scuola che di volta in volta decide che uso farne a seconda dei bisogni. Questo progetto consentirebbe non solo l’autogestione della scuola ma lo sviluppo di un’attività tradizionale come la pastorizia.
– Campagna per la raccolta mirata di abbigliamento e calzature esclusivamente per i bambini. Soffrono il freddo e sono soggetti a malattie respiratorie. Li abbiamo visti battere i denti per il freddo.
Dai il tuo contributo a tutti i livelli. Il progetto ne ha davvero bisogno.
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